Honegger: «Ormai da due mesi
è calato un silenzio assordante»

«Sono senza più punti di riferimento, vivono giorno dopo giorno senza sapere cosa accadrà. Sono momenti delicatissimi per i lavoratori Honegger». Lo sfogo è di Severo Legrenzi della Femca-Cisl, che da mesi segue il tormentato iter del dopo-chiusura.

«Sono senza più punti di riferimento, vivono giorno dopo giorno senza sapere cosa accadrà. Sono momenti delicatissimi per i lavoratori Honegger: si sentono abbandonati a se stessi, e questo non è più tollerabile».

Lo sfogo è di Severo Legrenzi della Femca-Cisl, che da mesi segue il tormentato iter del dopo-chiusura del Cotonificio e che giornalmente riceve continue telefonate, mail e messaggi da decine di ex dipendenti in cassa straordinaria fino ad agosto (alla chiusura erano 358, ora sono qualche decina in meno) preoccupati e amareggiati.

«Dopo un primo momento di grande attenzione seguito alla chiusura - spiega Legrenzi - stiamo assistendo a un silenzio assordante da parte dell'azienda e delle istituzioni. Sappiamo che a dicembre il Cotonificio aveva presentato domanda di concordato "in bianco", con l'impegno di comporre un piano successivo entro 120 giorni. Anche se il termine ultimo per la consegna resta marzo, ormai il tempo scorre inesorabile e i problemi si accavallano».

Il sindacalista Femca parla infatti di lavoratori «che in questi mesi hanno dovuto far fronte a gravi difficoltà economiche, dato che l'azienda non aveva garantito l'anticipo di cassa e che dall'Inps i primi pagamenti sono avvenuti soltanto questo mese. Inoltre sono state congelate le tredicesime e chi aveva deciso di andarsene aspetta ancora la liquidazione».

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