Economia
Venerdì 08 Febbraio 2013
Bergamasca, terra di bottonifici
Jacassi: così si racconta la moda
«La Bergamasca è un territorio ricco di bottonifici. Ha una storia molto radicata e con questo accessorio si può raccontare la storia della moda». Parola di Franco Jacassi, noto collezionista, in particolar modo di bottoni, ed esperto vintage.
«La Bergamasca è un territorio ricco di bottonifici. Ha una storia molto radicata e con questo accessorio si può raccontare la storia della moda». Parola di Franco Jacassi, noto collezionista, in particolar modo di bottoni, ed esperto vintage. Il suo tesoro ne comprende oltre 70 mila, rappresentativi di vari epoche e stili, dal Settecento fino ai giorni nostri. Minuscoli preziosi dettagli che lo hanno reso uno dei maggiori esperti nel settore, con una vasta collezione anche in ambito vintage, e un'esclusiva collezione di capi e accessori tra le più ampie al mondo. È proprio lui, in questi giorni di Milano Unica (aperta fino all'8 febbraio), ad aver curato la mostra «Bottoni: l'arte e la moda», un'esposizione che dimostra come l'Italia «è tuttora leader internazionale in questo settore».
Al Salone italiano del tessile ci sono un migliaio di pezzi, «e chissà quanti di questi sono stati prodotti nella Bergamasca - commenta Jacassi -. Il territorio tra Bergamo e Brescia ha una lunga storia nel settore. Nonostante la crisi, la presenza produttiva italiana nel mondo del bottone è la più importante del mondo».
Jacassi stesso è in collegamento diretto con i bottonifici e le case di moda: «Vengono a visionare il mio archivio: il passato nella moda è sempre fonte di ispirazione». Il suo atelier di via Sacchi a Milano è da sempre infatti luogo favorito di stilisti e ricercatori: qui sono passate personalità come Gianni Versace e Azzedine Alaia; qui Gianfranco Ferrè comprava i nastri in velluto dorato degli anni '20 per i suoi regali di Natale. «Bergamo ha fatto la storia di questo settore, ed è tuttora un territorio dinamico e innovativo nel mondo del bottone - continua Jacassi -. Penso per esempio alla Gritti Group di Grassobbio, azienda storica, celebre per i suoi bottoni in madreperla, materiale principe per questo accessorio. Grazie anche alla Gritti ho realizzato ai Musei Mazzucchelli, nel Bresciano, una mostra sui bottoni e la moda che resterà aperta fino al 20 aprile». Altro bottonificio, punto di riferimento per Jacassi nella Bergamasca, è la Bap di Villongo «tra le più grandi e che lavora nel mondo della moda, con dettagli di grande qualità». E Jacassi lo ribadisce: «L'Italia ha circa 500 realtà produttrici nel settore dei bottoni - spiega -. Siamo in un rapporto di 1 a 10 rispetto a Paesi come la Francia o la Germania. Nonostante la crisi e le chiusure che si sono verificate nel 2012, il nostro Paese resta una potenza nel settore, con ottima qualità e ricerca. Ma anche artigianalità: piccole realtà che lavorano ancora oggi lo smalto a fuoco, che intagliano il corno come si faceva un tempo, tecnica utilizzata negli anni Quaranta».
Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo dell'8 febbraio
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