Stipendi ancora in arretrato
Sciopero alla «Carival»
La Cgil: «Abbiamo chiesto alla Provincia la convocazione dell'azienda in sede istituzionale. Mancano all'appello il pagamento del saldo del mese di ottobre 2012, i mesi di novembre e dicembre e la tredicesima mensilità».
Dopo due giorni di sciopero a novembre ed uno a dicembre, i lavoratori tornano ad incrociare le braccia alla Carival di Grassobbio, l'azienda metalmeccanica che produce caldaie civili ed industriali.
«La quarantina di dipendenti in organico nel gruppo - scrive la Cgil - è stanca di aspettare stipendi che non arrivano e lunedì mattina in assemblea ha preso la decisione di scioperare ad oltranza contro i continui ritardi nei pagamenti e contro il mancato rispetto del piano di rientro degli arretrati. Gli ultimi tempi per la Carival e per i suoi lavoratori sono stati difficili: ad un anno di cassa integrazione straordinaria sono succeduti 8 mesi di quella in deroga, poi di nuovo la straordinaria, scaduta e richiesta per altri 12 mesi, dal giugno 2012 fino allo stesso mese del 2013. Ad oggi si trovano a casa in cassa a zero ore quasi tutti i lavoratori: la produzione, infatti, è ormai ridotta ai minimi termini a causa anche di difficoltà nei pagamenti verso i fornitori».
«I lavoratori e le lavoratrici della Carival e delle altre aziende del Gruppo hanno deciso questa mattina di riaprire lo stato di agitazione immediato a partire da oggi in protesta contro le ennesime promesse non mantenute da parte della Direzione Aziendale» spiegato Mauro Rossi della Fiom Cgil di Bergamo. «Abbiamo chiesto all'Assessorato provinciale al Lavoro la convocazione dell'azienda in sede istituzionale. Mancano, infatti, all'appello il pagamento del saldo del mese di ottobre 2012, i mesi di novembre e dicembre 2012 e la tredicesima mensilità 2012 (per alcune situazioni individuali ci sono anche saldi di stipendi ulteriormente arretrati). Ci sono ritardi enormi nell'iter di approvazione della cigs e non si vedono segnali positivi sulla riorganizzazione dell'azienda. A inizio agosto 2012, a seguito del cambio di management, ci erano state presentate le linee guida per il rilancio e sembrava che la situazione fosse in miglioramento. In realtà quelle linee guida sono rimaste solo sulla carta e da settembre è iniziato un periodo di aggravamento della situazione di crisi, che oggi sta raggiungendo livelli impensabili e che porta con sé una mancanza di fiducia nella direzione aziendale da parte di tutte le maestranze».
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