La trimestrale della «Popolare»
L'utile netto è a 120,6 milioni

Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo ha approvato la situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2012 che esprime un utile netto di 120,6 milioni.

Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo ha approvato la situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2012 che esprime un utile netto di 120,6 milioni. Escludendo le componenti non ricorrenti, pari a 7.9 milioni di euro, l'utile netto è pari a 112,7 milioni di euro.

Il risultato economico dei primi nove mesi del 2012 è stato positivamente influenzato dalla buona performance dei proventi operativi e dalla contestuale contrazione degli oneri. Il risultato economico della gestione operativa al termine del terzo trimestre dell'anno cresce del 6,1% rispetto all'anno precedente, posizionandosi a 276,9 milioni di euro. Hanno favorito il conseguimento del risultato, la crescita dei proventi operativi a 630,5 milioni (+1,8%), incrementati grazie alla dinamica del margine di interesse (+3,3% su base annua) e delle commissioni nette (+4,3% su base annua) e la riduzione degli oneri operativi (-1,2%), con le altre spese amministrative diminuite del 3,3% a 142,5 milioni e le spese per il personale rimaste sostanzialmente invariate a 205,7 milioni (al netto delle componenti non ricorrenti, il costo del personale si riduce di 5,5 punti percentuali ed il risultato della gestione operativa si accresce di conseguenza dell'11,2%).

Il descritto andamento positivo dei proventi operativi ed il contenimento degli oneri operativi hanno determinato il miglioramento del rapporto Cost/Income, ridottosi a fine trimestre al 56,08% a fronte del 57,83% del medesimo periodo del 2011. La qualità del credito risente necessariamente degli effetti della crisi economica in atto, con riflessi sia sul conto economico che sulla composizione qualitativa dello stato patrimoniale.

Il rìsultato economico del periodo sconta, infatti, rettifiche su crediti per 88,6 milioni di euro, derivanti in prevalenza da svalutazionì di posizioni in sofferenza, di crediti ristrutturati e incagliati. L'entità delle rettifiche su crediti rappresenta il 14,1% dei proventi operativi ed il 32% del risultato della gestione operativa.

In rapporto all'ammontare degli impieghi netti, il costo del credito si posiziona allo 0,61% annualizzato, in lieve contrazione rispetto al dato dello scorso mese di giugno nonostante la riduzione registrata dagli impieghi.

Dopo l'importante riduzione degli impieghi, avvenuta tra settembre e dicembre dello scorso anno (-6,5%) a causa delle difficoltà del contesto economico, rallenta, nel 2012, la decrescita degli impieghi (-2%) rispetto al 31/12/2011.

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