Honegger, parla Zambaiti:
«L'azienda muore, colpa di tutti»

«L'unico rammarico è che abbiamo ucciso un'azienda che era stata risanata e che aveva un futuro». Chi ha ucciso l'Honegger? «Tutti». Dopo giorni in cui si è preferito il silenzio e la mediazione di Confindustria, parla Pietro Zambaiti, uno dei soci.

«L'unico rammarico è che abbiamo ucciso un'azienda che era stata risanata e che aveva un futuro». Chi l'ha uccisa? «Tutti, tutti». Dopo giorni concitati, in cui alle parole si è preferito il silenzio e la mediazione di Confindustria Bergamo, Pietro Zambaiti, uno dei soci del Cotonificio Honegger di Albino, raggiunto al telefono si è lasciato andare a qualche considerazione.

«L'azienda disponeva di competenze, di professionalità, si era internazionalizzata, aveva mercato e manteneva una produzione significativa in Valle Seriana». L'uso del passato non è un dettaglio da trascurare, perché Zambaiti non esita a parlare di «una situazione irrecuperabile», dicendo che «ormai è troppo tardi» e che si è arrivati a questo punto (la chiusura del Cotonificio e la perdita di 358 posti di lavoro) per «l'incapacità delle parti di darsi fiducia». E per il territorio le conseguenze rappresentano «una voragine».

Durante la mattinata di ieri Zambaiti aveva fatto il punto della situazione davanti ad un gruppo di lavoratori riuniti in presidio all'ingresso dell'azienda. «Intorno all'ora di pranzo abbiamo visto Zambaiti attraversare il vialetto del Cotonificio ed è stato lui a chiederci se poteva parlarci», racconta Liliana Ghilardi, delegata della Femca-Cisl. A quell'ora i dipendenti presenti al presidio erano una ventina, «perché molti tornano a casa per pranzo».

E Zambaiti ha improvvisato un discorso in cui ha ripercorso le ultime vicissitudini e ha voluto spiegare le sue ragioni. «Mentre parlava gli sono venute più volte le lacrime agli occhi - precisa Liliana - ma gli abbiamo detto che siamo noi operai a ritrovarci in mezzo a una strada. Se ci avesse spiegato come stavano le cose quattro o cinque mesi fa, invece, avremmo anche potuto essere solidali con la proprietà e attivarci per cercare una soluzione».

Nel frattempo, l'attenzione è concentrata sul 5 novembre, data dell'incontro che si terrà fra Provincia di Bergamo, rappresentanti delle banche e sindacati. Mercoledì 31 è in programma la manifestazione dei lavoratori.

Leggi di più su L'Eco di mercoledì 31 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA