Honegger, l'azienda chiude
358 posti a rischio, corteo il 31

Tensione in via Tasso dove si è svolto l'incontro per salvare le sorti dell'Honegger. Caduto il patto con tre banche, l'azienda ha informato le parti che l'attività dell'azienda non proseguirà.

Tensione in via Tasso dove si è svolto l'incontro per salvare le sorti dell'Honegger dopo che nei giorni scorsi il caso dell'azienda di Albino era balzato alla cronaca con la possibile chiusura della produzione. Nella sede della Provincia si sono incontrati i rappresentanti dei sindacati, l'azienda, i rappresentanti di Confindustria Bergamo oltre al sindaco di Albino, Nembro e Pradalunga e Pietro Zambaiti. Al tavolo del presidente Ettore Pirovano, affiancato dall'assessore al Lavoro Enrico Zucchi, l'azienda ha informato le parti che l'attività dell'azienda non proseguirà.

Questo perchè sarebbe venuto meno l'accordo con le banche: la Honegger faceva infatti riferimento all'affidamento delle banche per 12 milioni di euro, ma dato che tre istituti di credito (Monte Paschi di Siena, Bnl e Credito Valtellinese) si sono sfilati dall'accordo, il patto secondo l'azienda sarebbe caduto e Honegger avrebbe così scelto di chiudere l'attività. Resterebbero senza lavoro 358 persone.

«Si tratta di una sconfitta del territorio - scrive la Honegger in un comunicato stampa rilasciato dopo la riunione -, che nonostante i tentativi promossi da più parti nell'ultimo quinquenni e le parziali intese realizzate non è riuscito a trovare soluzioni definitive, idonee a consentire la permanenza di una realtà industriale storica e di una situazione occupazionale importante».

Numerosi, circa un centinaio, i lavoratori che hanno atteso una risposta fuori dalla sede della Provincia, e non sono mancate le tensioni e lo sconforto. I rappresentanti dei sindacati hanno spiegato ai lavoratori quanto emerso dalla riunione e gli stessi sindacati hanno chiesto un ulteriore incontro in Provincia alla presenza questa volta delle banche coinvolte nel patto ora saltato. Da parte dell'azienda, inoltre, «è ferma intenzione attivare - si legge ancora nel comunicato - un tavolo sindacale operativo per verificare le ulteriori modalità di sostegno ai dipendenti coinvolti, al fine di tentare di ridurre gli inevitabili ulteriori disagi che si produrranno per il mancato concretizzarsi del piano industriale».

Intanto i sindacati hanno chiesto ai lavoratori di proseguire il presidio ai cancelli del cotonificio e mercoledì mattina è tra l'altro previsto un corteo di protesta: si partirà alle 10 dall'azienda e si raggiungerà il municipio di Albino.

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