Osservatorio, 96.240 imprese
Ma l'artigianato registra un calo

Al termine del terzo trimestre del 2012 risultano registrate in provincia di Bergamo 96.240 imprese, un numero invariato nel confronto su base annua, cioè con il terzo trimestre del 2011. Lo stock delle imprese attive è a fine settembre 2012 di 87.062 unità.

Al termine del terzo trimestre del 2012 risultano registrate in provincia di Bergamo 96.240 imprese, un numero invariato nel confronto su base annua, cioè con il terzo trimestre del 2011. Lo stock delle imprese attive è a fine settembre 2012 di 87.062 unità, 310 imprese in meno sullo stesso periodo dell'anno precedente con una variazione, pari al -0,4%, su base tendenziale.

Nel corso del terzo trimestre lo stock delle imprese è aumentato per effetto di 1.098 nuove iscrizioni che hanno più che compensato la perdita determinata da 892 cessazioni. Nel confronto con il terzo trimestre del 2011 le iscrizioni sono diminuite del -3,4% e le cessazioni del -5,9%.

Nei primi 9 mesi dell'anno in corso si sono registrate 4.585 nuove iscrizioni (un volume inferiore di circa un migliaio di unità rispetto ai valori medi pre-crisi) e 4.378 cessazioni, un numero in aumento rispetto agli anni passati ma ancora inferiore ai massimi raggiunti nei primi tre trimestri del 2009. Il saldo tra nuovi ingressi e uscite è positivo per poco più di 200 unità, un risultato vicino ai minimi storici raggiunti nel corso del 2009.

Tornando al dato trimestrale, tra le imprese registrate prosegue, secondo una tendenza in atto da tempo, la crescita delle società di capitale (+1,5 % su base annua) e delle “altre forme giuridiche” (+2,3%), formate in prevalenza da cooperative e la continua riduzione delle società di persona (-0,6 %) e delle imprese individuali (-0,7%).

Le iscrizioni sono in calo tendenziale in tutte le forme giuridiche, salvo che per le altre forme giuridiche, e testimoniano un minor dinamismo della struttura imprenditoriale. L'andamento delle cessazioni registra un peggioramento, cioè un aumento, per le società di persona, ma una riduzione tendenziale nelle restanti forme giuridiche. La contrazione della base imprenditoriale è marcata nel sottoinsieme delle imprese artigiane. Le 33.396 imprese registrate a fine settembre 2012 sono in diminuzione del -1,7% rispetto a un anno fa. Le nuove iscrizioni nel trimestre (339) sono state superate dalle cessazioni (427).

Nel confronto annuo l'artigianato perde 568 imprese attive e registra un netto calo degli ingressi (-11,5%) e un marcato aumento delle chiusure (+10,3%). Lo stock totale delle imprese operative nei diversi settori registra perdite marcate soprattutto nell'edilizia (-525 imprese attive pari al -2,5% tendenziale) e nella manifattura (-182 imprese pari al -1,5%). Si tratta in misura preponderante di imprese artigiane: in questo sottoinsieme le imprese edili calano del 3% e le manifatturiere del -1,7%. Negli altri settori si notano lievi flessioni solo nell'agricoltura, nelle attività estrattive, nelle attività professionali, tecniche e scientifiche e, limitatamente al comparto artigiano, nelle altre attività di servizi.

Nelle rimanenti attività terziarie lo stock delle imprese attive è in aumento tendenziale, soprattutto nei servizi di alloggio e ristorazione (117 imprese in più, pari al +2,2%). Nella serie storica delle variazioni tendenziali dello stock di imprese attive il recupero avviato all'inizio del 2010 si è interrotto a metà 2011 e da due trimestri consecutivi il dato è in territorio negativo. L'evoluzione in tendenza dei tassi di iscrizione e di cessazione indica un azzeramento del saldo tra ingressi (da tempo in rallentamento) e uscite che potrebbe in chiusura d'anno, periodo di maggior concentrazione delle cessazioni, determinare un bilancio 2012 di poco negativo.

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