Trattativa Ubi, nulla di fatto:
no sciopero, parola alle assemblee

Come era facilmente prevedibile, anche l'incontro di mercoledì, ultimo giorno utile per la trattativa, non è servito a sbloccare la situazione: i vertici di Ubi hanno ribadito la loro volontà nel raggiungere l'obiettivo dei 115 milioni di risparmi.

Come era facilmente prevedibile, anche l'incontro di mercoledì, ultimo giorno utile per la trattativa, non è servito a sbloccare la situazione: i vertici di Ubi Banca hanno ribadito la loro ferma volontà nel raggiungere l'obiettivo dei 115 milioni di risparmi, secondo le modalità annunciate dal piano di ristrutturazione, mentre i sindacati hanno opposto un fermo rifiuto a procedere in tal senso.

Procedura quindi chiusa con un nulla di fatto e parola ai lavoratori nelle varie assemblee, a cominciare da quella di lunedì mattina a Bergamo, con il coinvolgimento complessivo in tutta Italia fino a fine novembre di 19 mila dipendenti, più di 3 mila solo in Bergamasca.

Se qualcuno però si attendeva una reazione forte e immediata della controparte a questo passo falso è rimasto deluso: la parola d'ordine, in entrambi i campi, è sì fermezza, ma anche prudenza. soprattutto perché, nonostante i termini di legge scaduti, potrebbe esserci ancora tempo per riacciuffare il negoziato all'ultimo respiro, dopo le assemblee, cercando di avvicinare quelle che oggi sembrano posizioni lontanissime e inconciliabili.

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