La pausa caffè diventa una regola
Accordo in un'azienda di Urgnano
Un accordo, nero su bianco, per legittimare la pausa caffé: può sembrare originale la decisione presa da Imequadri di Urgnano, nell'accordo raggiunto con i sindacati per il rinnovo del premio di risultato, ma diventa una scelta di campo ben precisa.
Un accordo, nero su bianco, per legittimare la pausa caffé: può sembrare originale la decisione presa da Imequadri di Urgnano, nell'accordo raggiunto con i sindacati per il rinnovo del premio di risultato, ma diventa una scelta di campo ben precisa.
Anche prima, nella società specializzata nella produzione di apparecchiature di media tensione e quadri elettrici, c'era già la consuetudine di concedersi una pausa: il fatto che ora sia stata «istituzionalizzata» e resa collettiva, rende questa decisione in qualche modo «storica» nell'ottica di un dialogo a tutto campo tra lavoratore e azienda.
L'accordo infatti legittima d'ora in poi i lavoratori, due volte al giorno, a fermarsi tutti insieme per dieci minuti e concedersi la più classica delle soste. Stemperare le tensioni per poi ricominciare di buona lena: questa la filosofia condivisa tra sindacati e azienda, un po' l'opposto di quello accaduto a gennaio in Mall Herlan, che con un diktat aziendale voleva regolamentare le pause solo «a gruppi di due per volta».
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