Filago, stato di agitazione
alla Pemco Emails

Hanno confermato lo stato di agitazione e definito una data “limite” entro cui l'azienda dovrà mantenere i propri impegni, altrimenti si tornerà subito a scioperare: i lavoratori della Pemco Emails di Filago si sono riuniti questa mattina in assemblea e con le organizzazioni sindacali e le RSU hanno deciso di confermare le iniziative di protesta già proclamate, compresa l'astensione dagli straordinari e le 16 ore residue del pacchetto di 24 ore di sciopero proclamate. Se entro la giornata di mercoledì 3 ottobre l'azienda non avrà mantenuto la promessa di pagare gli stipendi di settembre (che sarebbero dovuti essere pagati oggi), si ripeterà l'astensione dal lavoro che ha contraddistinto, reparto per reparto, tutta questa settimana. Lo sciopero potrebbe, dunque, ripartire per i lavoratori addetti ai forni dalle ore 22 di mercoledì.

Nella società chimica bergamasca, specializzata nella produzione di smalti per l'industria di automotive e arredamento, la protesta degli ultimi giorni è stata proclamata contro l'annuncio della chiusura e dell'operazione che porterebbe all'affitto di ramo d'azienda ad una società ancora da costituire e che resterebbe comunque controllata dalla casa madre, la multinazionale belga PemcoInternational: obiettivo dell'operazione, salvare 18 posti di lavoro sui 78 oggi in organico alla Pemco di Filago.

Per i restanti 60, invece, sembra non esserci speranza. I lavoratori, questa mattina, hanno chiesto “che sia rapidamente portata a termine la costituzione della nuova società a cui possano confluire in affitto alcune attività, secondo quanto già annunciato ufficialmente ma ancora non realizzato. Ribadiamo” si legge in una nota delle RSU e di FILCTEM-CGIL e FEMCA-CISL, “la condanna netta nei confronti della casa madre le cui risposte confermano la scelta di disimpegno verso il sito di Filago e l'indisponibilità a farsi carico delle gravi ricadute sociali delle decisioni assunte”. “Le nostre richieste erano state quella di ampliare il numero di lavoratori da ricollocare nell'operazione di affitto di ramo d'azienda e quella di avere un sostegno al reddito per chi fosse entrato in CIGS” ha ricordato poco fa Valentina Cappelletti, segretario generale provinciale della FILCTEM-CGIL. “Ora, su quest'ultimo punto la risposta aziendale è sicuramente negativa visto che la multinazionale sulla questione dice di non essere disponibile oggi e che domani si vedrà: eppure non possiamo nasconderci il fatto che ormai siamo fuori tempo massimo.

A giorni, infatti, sembra che l'azienda presenterà al Tribunale l'istanza per accedere al Concordato preventivo, fase in cui non si potranno destinare nuove risorse ai lavoratori. È chiara, dunque, la volontà di totale disimpegno di PemcoInternational. Al capitolo dell'affitto di ramo d'azienda la situazione non è migliore: la nuova società che dovrebbe dare lavoro a 18 (fino a 30) lavoratori oggi in organico alla Pemco Emails ancora non è stata costituita. Si tenga conto anche del fatto che l'aspetto della continuità di parte della produzione diventa vitale per ottenere l'accesso alla Cassa straordinaria, come prevede la nuova norma intervenuta ad agosto. Resta, dunque, un ulteriore grave punto di domanda sulla possibilità di usufruire dell'ammortizzazione sociale”.

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