Piccola Industria in assemblea:
l'imperativo è internazionalizzare

Gianluigi Viscardi, presidente della Piccola Industria: «Il superamento degli ostacoli dimensionali può avvenire attraverso una condivisione di esperienze comuni, in cui le sinergie create dalla complementarietà tra aziende possono creare nuovo valore aggiunto».

Gli occhi sono puntati sull'uditorio, ma lo sguardo va più in là, oltre i confini della crisi. Gianluigi Viscardi, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Bergamo, ha appena terminato il suo intervento all'assemblea dell'associazione, svoltasi nella sede di via Camozzi, ricordando che l'assenza di efficaci politiche economiche e i mercati domestici «a livelli incrementali nulli» impongono «l'affacciarsi a nuovi mercati, con nuovi prodotti, servizi e politiche distributive. In una sola parola: internazionalizzare».

Così come diventa indispensabile «focalizzare le proprie energie nella differenziazione del prodotto e del servizio, investendo costantemente in innovazione». È questa, la seconda parola chiave per Viscardi, cui si aggiunge la terza: aggregazione.

«Il superamento degli ostacoli dimensionali può avvenire attraverso una condivisione di esperienze comuni, in cui le sinergie create dalla complementarietà tra aziende possono creare nuovo valore aggiunto».

Uno sguardo oltre la crisi che ha trovato un riferimento concreto nei risultati di eccellenza in chi ha creduto fermamente in internazionalizzazione, innovazione, ricerca. E nel supporto valido delle risorse umane. Come nel caso di Olivo Foglieni, presidente della Stemin di Levate, Daniele Terruzzi, amministratore delegato della Terruzzi Fercalx di Spirano, e Filippo Fumagalli, responsabile ricerca e sviluppo di Giovenzana International Bv, che hanno illustrato le loro perfomance aziendali in una tavola rotonda coordinata dall'economista Oscar Giannino.

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