Economia / Bergamo Città
Lunedì 28 Maggio 2012
Legge edilizia: linee guida snelle
Un piano per rilanciare il settore
In Lombardia su 1544 Comuni, 537 (pari al 34 per cento) non hanno ancora adottato il proprio Piano di governo del Territorio (Pgt). E ancora, con il precedente Piano casa, sono arrivate soltanto 300 richieste di intervento da tutta la regione.
In Lombardia su 1544 Comuni, 537 (pari al 34 per cento) non hanno ancora adottato il proprio Piano di governo del Territorio (Pgt). E ancora, con il precedente Piano casa, sono arrivate soltanto 300 richieste di intervento da tutta la regione.
Contemporaneamente, in 5 anni, gli sfratti per morosità sono più che raddoppiati, passando da 4.666 del 2005 a 12.511 nel 2010. Numeri preoccupanti, su cui Regione Lombardia ha riflettuto e lavorato prima di arrivare all'approvazione della Legge 4 del 2012 (cosiddetto Piano Casa 2) che si pone, appunto, l'obiettivo di invertire questo trend non certo felice. Del nuovo testo hanno parlato stamani, a Palazzo Pirelli, nel corso di un convegno di Anci Lombardia, gli assessori regionali Daniele Belotti (Territorio e Urbanistica) e Domenico Zambetti (Casa).
UN NUOVO METODO - È cambiato fin dall'inizio il percorso che ha portato all'approvazione del nuovo Testo. La 4/12 è infatti una Legge che nasce dal basso, dopo un lungo lavoro di concertazione. E Belotti lo ha sottolineato spiegando anche «come sia stata sottoposta prima alla Commissione consiliare competente e poi alla Giunta», «questo perché - ha detto - abbiamo voluto confermare la massima condivisione».
L'obiettivo non era certo semplice. «Abbiamo immaginato un impianto - ha aggiunto - che cercasse di dare una mano ad un settore in crisi, senza caricarlo ideologicamente come era successo nel primo piano casa sbandierato come un miracolo da alcuni e come uno strumento per la cementificazione selvaggia da altri. Risultato: non è stato né l'uno né l'altro».
«Dunque - ha chiarito l'assessore - abbiamo cercato di restare più terra terra. Non abbiamo la panacea, ma speriamo di poter dare una mano alle 370.000 famiglie lombarde che operano nel settore che stanno vivendo un momento difficilissimo, consapevoli del fatto che sarà un percorso, lungo, faticoso che andrà portato avanti insieme a tutti i livelli interessati».
IL RUOLO DEI COMUNI E L'APPROVAZIONE DEI PGT - «Nonostante il Piano casa nazionale prevedesse l'approvazione dei piani attuativi unicamente da parte delle Giunte comunali - ha detto ancora Belotti - seguendo lo spirito della legge 12, che attribuisce ruolo di governo al territorio e ai Comuni, in quelli con meno di 15.000 abitanti (che rappresentano più del 90 per cento dei Comuni lombardi) abbiamo conservato il passaggio di approvazione a livello di Consiglio comunale, mentre solo per quelli con più di 15.000 abitanti basterà il via libera della Giunta».
Per restare in tema di Pgt, Belotti ha ricordato, in particolare ai 537 Comuni che non lo hanno ancora adottato, che non è prevista alcuna ulteriore proroga alla scadenza prevista del 31/12/2012 e questo in considerazione anche del fatto che, decorso quel termine, la Giunta ha intenzione di approvare delle norme sul consumo di suolo.
A BERGAMO UN INTERVENTO PILOTA - Non solo i Comuni, però. Belotti ha auspicato che il sistema delle banche «dia un proficuo supporto a questo tentativo». Proprio come a Bergamo dove, in accordo con la Camera di commercio, il sistema creditizio, i costruttori e Finlombarda, è stato costituito un Fondo immobiliare, dove è confluito il patrimonio immobiliare invenduto «che - ha spiegato Belotti - sarà messo sul mercato tramite la forma dell'housing sociale. Chi è troppo ricco per accedere all'edilizia residenziale pubblica, come pure chi non riesce ad accendere un mutuo, potrà proprio grazie a questo tipo di intervento trovare un alloggio. Ne beneficeranno tutti, costruttori da una parte e cittadini dall'altra».
NUOVI TARGET - I cittadini. Su di loro, in particolare si è soffermato l'assessore Zambetti che ha parlato di «nuovi target familiari, cui deve indirizzarsi la politica per la casa». I separati; i single; le famiglie monoparentali; gli anziani soli; le giovani coppie; le famiglie con redditi medio bassi e gli stranieri. «Per tutti loro, ma come pure per chi necessita di locazione temporanea, l'incidenza della spesa per l'abitazione supera di molto la soglia ritenuta sopportabile, che è pari al 30 per cento del reddito».
Ecco quindi l'aumento vertiginoso degli sfratti per morosità.
GIÀ PRONTI NUOVI STRUMENTI - Primo fra tutti il Patto per la casa. La cornice di riferimento per lo sviluppo di azioni mirate a garantire l'abitazione delle famiglie. Fra queste l'azione intrapresa con le banche denominata «Salva mutui», la crescita del Fondo federale immobiliare di Lombardia, con un portafoglio di progetti di housing sociale che mira ad arrivare ad una capienza di 400 milioni di euro, i Contratti di quartiere, gli strumenti di programmazione negoziata, i programmi di riqualificazione urbana, il piano di edilizia abitativa, l'apertura degli Sportelli casa presso le sedi regionali.
«Accanto a ciò - ha sottolineato Zambetti - ci sono le misure e lo sviluppo di forme di incentivazione urbanistico-edilizia, per promuovere interventi abitativi, misure che si coniugano con l'esigenza di qualificare gli spazi urbani con interventi di rinnovamento e, dove opportuno, di sostituzione edilizia, contenendo al contempo il consumo di suolo libero». Ecco spiegato il perché della riforma urgente della Legge per il Governo del Territorio.
IL FUTURO - «Questa Legge - ha concluso Zambetti - ci consente di sostenere concretamente gli operatori, pubblici e privati, integrando risorse pubbliche e private, e di garantire la tempestività degli interventi, semplificando le modalità e le procedure operative dal punto di vista urbanistico ed edilizio e riducendo i costi e gli oneri urbanistici».
È anche questo il modo per porre attenzione alla qualità degli interventi, all'inserimento nel contesto urbano, alla riqualificazione energetica e alla rimozione dell'amianto, su cui Regione Lombardia sta veicolando risorse proprie in un fondo regionale dedicato (con una dotazione iniziale di 30 milioni di euro). (Ln)
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