Telgate, quattordici lavoratrici
licenziate dalla sera alla mattina

A Telgate 14 lavoratrici senza posto di lavoro da un giorno all'altro. Dino Annovazzi, sindacalista della Cgil: «Per le aziende artigiane sono ancora in molti a non sapere che si può ricorrere alla Cassa in deroga».

A fine giornata il datore di lavoro ha detto alle sue lavoratrici di rimanere a casa l'indomani, le avrebbe richiamate lui. Succedeva martedì 13 marzo. Tre giorni dopo, di venerdì, le lettere di licenziamento erano già partite, mentre il titolare di un'impresa artigiana di Telgate comunicava la sua decisione ad un funzionario della Cgil chiamato per un incontro in azienda.

«In questa vicenda sono coinvolte 14 lavoratrici che rimangono senza un lavoro e, tra l'altro, senza stipendio da febbraio» spiega Dino Annovazzi del Dipartimento Artigiani Cgil di Bergamo. «Quando una settimana fa il titolare mi ha comunicato i licenziamenti per cessata attività, ho chiamato le lavoratrici che proprio non si aspettavano di rimanere senza lavoro. Quando a loro è stato detto di restare a casa avevano pensato di usufruire delle ferie arretrate come accade spesso nel mondo degli artigiani in presenza di un calo di lavoro».

Sono donne dai 30 ai 57 anni, cinque di loro hanno più di 50 anni, ma non hanno un'anzianità tale da raggiungere i requisiti per la pensione con il solo periodo di disoccupazione (8 mesi, per alcune fino a 12 mesi).

«Di fronte ai licenziamenti ho chiesto che il titolare ci ripensasse e desse un'altra opportunità alle lavoratrici attraverso l'apertura di una procedura di cassa in deroga. Non ne ha voluto sapere. Eppure l'ammortizzatore sociale avrebbe dato 6 mesi di tempo in più alle 14 lavoratrici per cercare un nuovo posto di lavoro sia in maniera diretta sia attraverso gli enti abilitati alla ricollocazione attraverso le procedure di questo tipo di Cassa. Il tutto a costi contenuti per l'azienda. Questa vicenda ci offre l'opportunità di ricordare (o far sapere a chi ancora non ne fosse informato) che per il mondo artigiano esiste lo strumento della Cassa in deroga, al momento finanziato fino al 31 dicembre 2012. È davvero importante che si sappia della sua esistenza, in questo segmento di aziende dove è difficile raggiungere tutti i lavoratori, dentro un panorama molto frammentato, dove le cessazioni di attività e, di conseguenza, i licenziamenti facili sono all'ordine del giorno e, dunque, dove manca la tutela dei lavoratori, che si rivolgono a noi solo a posteriori, a posto perso».

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