Economia
Sabato 10 Marzo 2012
Fiom contro Confindustria Bg
«Ci vuole uno sciopero generale»
Duro comunicato della Fiom contro Confindustria Bergamo. «La soluzione di Confindustria Bergamo di fronte alle crisi aziendali è solo una: licenziare». Borella, segretario generale Fiom-Cgil di Bergamo: «Un atteggiamento inaccettabile. Serve uno sciopero generale».
Duro comunicato della Fiom contro Confindustria Bergamo. «La soluzione di Confindustria Bergamo di fronte alle crisi aziendali è solo una: licenziare». Borella, segretario generale Fiom-Cgil di Bergamo: «Un atteggiamento inaccettabile». Ecco il comunicato della Federazione impiegati operai metallurgici.
«"Non possiamo più accettare l'atteggiamento di Confindustria Bergamo che, invece di collaborare con i sindacati, fa di tutto per ostacolare la risoluzione delle crisi aziendali". Così Eugenio Borella, segretario generale Fiom Cgil Bergamo, entra nel merito della gestione delle crisi aziendali da parte della confederazione degli industriali».
«Confindustria - continua il comunicato, inviato sabato 10 marzo - ha dimostrato di non avere nessun interesse nel mantenimento dell'occupazione anche nel recente caso della Novem, azienda non metalmeccanica produttrice di componenti per auto (interni) con sede a Bagnatica».
«La Novem ha aperto, nei mesi scorsi, una procedura di mobilità per 117 dei 289 lavoratori perché ha deciso di spostare parte della produzione all'estero. I sindacati di categoria hanno indetto varie iniziative, tra cui uno sciopero di 8 ore in programma per lunedì 12 marzo. L'azienda, allora, ha fatto intervenire Confindustria che, tramite una nota ai giornali, ha fatto sapere che se i sindacati non rinunceranno alla mobilitazione tutti i 289 lavoratori resteranno senza lavoro».
«"Cito la Novem anche se non riguarda direttamente la categoria dei metalmeccanici - dice Borella - perché non è altro che l'ennesimo caso in cui Confindustria rivela il suo totale menefreghismo nei confronti dell'occupazione"».
«Ma ci sono molti esempi anche nel settore metalmeccanico. Per esempio, Confindustria si è rifiutata di firmare l'intesa alla Indesit, disinteressandosi così di dare corso all'accordo tra azienda e sindacati, di favorire la reindustrializzazione del sito e il reimpiego dei lavoratori».
«"Tra Confindustria e sindacati - ricorda Borella - è stata sottoscritta un'intesa a livello provinciale per favorire i contratti di solidarietà. Peccato che Confindustria se ne disinteressi e di fronte alle crisi abbia un'unica soluzione: il licenziamento. È mai possibile che su 180 aziende metalmeccaniche che stanno facendo ricorso agli ammortizzatori sociali, soltanto 12 abbiano accettato di sottoscrivere contratti di solidarietà?».
«C'è poi il caso della Valbrem dove, anziché cercare soluzioni che portassero alla salvaguardia dei posti di lavoro, Confindustria ha avvallato la chiusura del sito produttivo senza diventare parte attiva alla ricerca di soluzioni alternative. Nella Bergamasca, negli ultimi due anni, 3mila metalmeccanici sono rimasti senza lavoro».
«"Un numero drammatico - sottolinea Borella - considerando che le possibilità di trovare un nuovo lavoro sono bassissime a causa della crisi che non è certo passata. Ma alla Confindustria sembra importare ben poco. Un atteggiamento - conclude il segretario dei metalmeccanici - che meriterebbe una risposta unitaria di sciopero generale di tutta la provincia di Bergamo. È ora che Confindustria e associate la smettano con questo menefreghismo. Non possiamo davvero più tollerare ulteriori perdite di posti di lavoro».
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