Negozi, ecco le ricette anticrisi:
le idee del commercio che resiste

Tra il 2006 e il 2011 hanno chiuso nella Bergamasca 2.653 attività commerciali. Ma come si batte la crisi? Su L'Eco di Bergamo del 13 febbraio alcuni commercianti raccontano di come stanno provando a vincere in questo mercato.

Tra il 2006 e il 2011 hanno chiuso nella Bergamasca 2.653 attività commerciali, di cui 785 in città, dove il 2011 è stato un anno nero per alcuni esercizi storici come il libraio Rossi in via Paglia, il negozio di accessori e borse Diana e quello di scarpe Bruschi in via XX Settembre, il caffè del Colleoni sul Sentierone o la gastronomia Airoldi a Porta Nuova.

Ma come si batte la crisi? Su L'Eco di Bergamo del 13 febbraio alcuni commercianti raccontano come stanno provando a battere il mercato. «La sfida - dice Carla Pinto di Desk - è inventarsi un mercato tutto nuovo». Massimo Palmese, del Caffè del Largo spiaga come «semplicità e cordialità siano la formula vincente».

Paolo Rigoli, di Abitex sostiene invece che «oggi bisogna studiare per aprire un'attività, mentre Pierantonio Chiari sostiene che «la qualità e la varietà dell'offerta sono la nostra forza».

Il rapporto annuale diffuso nei giorni scorsi dall'Ascom parla chiaro: nella provincia di Bergamo alla fine del 2011 erano registrate 22.050 attività commerciali, contro le 24.703 di cinque anni prima.

Un dato choc che la dice lunga sul momento particolare attraversato dal mondo del commercio bergamasco, in cui anche chi resta aperto sopravvive a stento alla crisi, ma non ha i mezzi né per ammodernarsi, né per assumere.

In questo quadro generale (che abbiamo affrontato e approfondito su L'Eco di Bergamo di sabato scorso) ecco l'altra faccia della medaglia, quella che dà fiducia: storie di commercianti che, in qualche modo, hanno trovato la loro «ricetta».

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