Economia
Venerdì 30 Dicembre 2011
Riconosciute da Unioncamere
quindici imprese storiche
In periodi di crisi la continuità nel tempo diventa ancora di più un valore, soprattutto quando attraversa le generazioni. Sono quindici, per ora, le aziende storiche della provincia di Bergamo riconosciute da Unioncamere.
In periodi di crisi la continuità nel tempo diventa ancora di più un valore, soprattutto quando attraversa le generazioni. Sono quindici, per ora, le aziende storiche della provincia di Bergamo riconosciute da Unioncamere. L'organizzazione che raggruppa le Camere di commercio italiane ha infatti istituito un Registro nazionale delle imprese storiche per «incoraggiare e premiare quelle imprese che nel tempo hanno trasmesso alle generazioni successive un patrimonio di esperienze e valori imprenditoriali».
L'iniziativa è stata varata in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Al Registro possono iscriversi tutte le imprese di qualsiasi forma giuridica operanti in qualsiasi settore economico, iscritte nel Registro delle imprese e attive, con esercizio ininterrotto dell'attività per un periodo non inferiore a 100 anni. Questo non vuole quindi dire che siano solo quindici le aziende ultrasecolari attive in provincia di Bergamo, ma che sono 15 quelle che finora hanno aderito a questa iniziativa: mancano dall'elenco, ad esempio, realtà come la Dalmine (nata nel 1906) o la Banca Popolare di Bergamo (1869).
Nelle quindici imprese bergamasche al momento presenti nel Registro è abbondantemente rappresentato il credito, con cinque società: sono la Banca della Bergamasca-Credito Cooperativo (con attività avviata nel 1895), la Banca di Credito cooperativo di Caravaggio (1903), la Banca di Credito cooperativo di Sorisole e Lepreno (1899), la Cassa rurale-Banca di credito cooperativo di Treviglio (1893) e il Credito Bergamasco (1891).
Importante è anche la presenza dell'edilizia con tre società, la Cooperativa Case operaie di Bergamo (1890), la Edificatrice Case Popolari di Ranica (1909) e la Società edificatrice di Case operaie di Bergamo (1901). Tre sono pure le aziende del comparto industriale: la Abele Busetti Spa di Bergamo (gestione immobili e fabbricazione macchinari), in attività dal 1905, l'Italcementi Fabbriche Riunite Cemento Spa (produzione cemento, dal 1865) e l'Istituto italiano d'arti grafiche Spa, fondata nel 1893 e che negli ultimi anni svolge come attività quella di assunzione di partecipazioni e assistenza a società del gruppo. Due sono le aziende attive nel settore agricolo, il Consorzio agrario di Bergamo (1896) e la Cooperativa artigiana di Calvenzano (1887).
Tra le quindici imprese ci sono anche la Cooperativa Legler (nata nel 1901, impegnata nel commercio al dettaglio) e la Helios Parrocchia San Vitale Martire di Masano Società cooperativa (1902, impegnata nell'attività formativa ed educativa). Si può notare tra l'altro che tra ex casse rurali e consorzi la forma cooperativa è quella più rappresentata tra le quindici aziende storiche bergamasche: ben dieci.
Per l'iscrizione al Registro va presentata una domanda alla Camera di Commercio corredata da una breve relazione sulla vita dell'azienda dalla costituzione ad oggi, dalla quale si evinca, in particolare la continuità storica dell'impresa; copia della documentazione storica utile a dimostrare la data d'avvio dell'attività o della costituzione, qualora queste non coincidano con quelle risultante dalla visura camerale; eventuali copie di pubblicazioni o documentazione storica sulle origini e sulla storia dell'impresa,; eventuale altra documentazione a corredo della domanda potrà essere indicata di volta in volta nelle comunicazioni relative al Registro delle imprese pubblicate sui siti Web delle Camere di Commercio.
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