La «Magnetti» resiste alla crisi
Il fatturato 2011 sarà in crescita

Il mercato dei prefabbricati industriali continua a vivere in Italia un periodo difficile, con un calo del 50% circa del mercato dall'inizio della crisi al quale si sono aggiunti anche una diminuzione del 20% circa dei prezzi e un aumento dei costi, non ultimo quello del gasolio che incide sui trasporti, a ridurre i margini. Questa situazione ha messo in ginocchio molte aziende anche bergamasche – un caso per tutti, la Prefabbricati Cividini – ma c'è anche chi resiste.

«Lo scenario è pesante, perché, nonostante sul mercato la produzione sia calata, anche per effetto di chiusure, l'offerta non si è ancora allineata alla domanda in calo – spiegano Gregorio e Paolo Magnetti, amministratori delegati del gruppo Magnetti di Carvico –. Un po' per fortuna, un po' per capacità, noi riusciamo ancora ad avere discreti carichi di lavoro, ma l'entrata di nuovi ordini è rallentata».

Intanto tra i «lavori in corso», Magnetti è impegnata ad esempio nella realizzazione per Akno Business Parks di altri 160 mila metri quadrati al centro logistico a Stradella (Pavia), dove l'azienda ha ultimato nell'ottobre 2010 il più grande hub del libro d'Europa, recentemente premiato come miglior centro logistico del continente. Il mese scorso è stata avviata anche la costruzione della cittadella del camperista (Camping Sport Magenta), il più grande centro attrezzato per il turismo a quattro ruote, 18 mila metri quadrati di superficie che saranno pronti nel 2013 ai margini della Torino-Milano, mentre recentemente è stato inaugurato a Vignate (Milano) il più grande kartodromo indoor d'Italia con una pista di 485 metri e larga mediamente 6, su una superficie di 4.200 metri quadrati.

Tra gli interventi del gruppo anche la realizzazione del nuovo stabilimento (circa 6 mila metri quadrati) di Caffé Vergnano, a Santena (Torino), mentre tra i lavori in provincia c'è da registrare la commessa per il lotto da 10 mila metri quadrati del nuovo polo artigianale di Treviolo.

«Nel mercato dei blocchi e masselli cerchiamo di competere con l'innovazione a fronte di piccole ditte che si comportano a volte in modo un po' troppo disinvolto – continua Magnetti –. La crescita su aree adiacenti al business, passando da produttori di elementi prefabbricati a costruttori di edifici è una scelta strategica che ci ha premiato». Così che il 2011, nonostante il calo del mercato, è atteso in leggera crescita intorno ai 115 milioni circa dai 110 del 2010.

Anche il gruppo Magnetti ha dovuto affrontare una ristrutturazione interna a fronte del calo di produzione dettato dal mercato. Negli ultimi anni sono così stati chiusi gli stabilimenti di prefabbricati a Montone (Perugia) e di masselli a Castel San Pietro (Bologna) e anche quello di Garlasco (Pavia) della Record, acquisita il primo gennaio.

«Da allora il mercato è ulteriormente peggiorato – spiega Magnetti –, ma soprattutto la proprietà immobiliare non ci ha concesso di allungare il contratto di affitto, così che giocoforza abbiamo spostato l'attività produttiva ad aumentare la saturazione della capacità di Palazzago e Sommariva Bosco (Cuneo), anche se avremmo preferito poterla mantenere a Garlasco anche per la sua posizione baricentrica nella pianura padana. Valutiamo comunque positivamente l'operazione Record, nome importante nel mercato della pavimentazione, specialmente per gli autobloccanti, che resta come società autonoma».

Nel ridimensionamento di 70 persone a Garlasco, 12 sono rimaste impegnate nel centro distributivo per l'attività commerciale e di marketing. «Abbiamo acquisito un'area che serve ora per la logistica, ma che in futuro – conclude Magnetti –, in altre condizioni di mercato, potrebbe anche servire per avviare attività produttive».

Stefano Ravaschio