Riforma degli ordini professionali
I commercialisti: «Futuro difficile»

«E' non senza apprensione che stiamo vivendo questo periodo in cui appare sempre più chiaramente come riesca difficile che la riforma delle professioni avvenga in un quadro organico e meditato». Così il presidente dell'Ordine dei Commercialisti, Alberto Carrara.

«E' non senza apprensione che stiamo vivendo questo periodo in cui appare sempre più chiaramente come riesca difficile che la riforma delle professioni avvenga in un quadro organico e meditato». Così il presidente dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo, Alberto Carrara, intervenendo al convegno «Riforma delle Professioni e accenni alla tariffa» in programma lunedì 28 novembre al Centro Congressi Giovanni XXIII, ha espresso la preoccupazione per il futuro della categoria, tema  in agenda del Consiglio dei Ministri di giovedì prossimo.

Un tema che sarà certamente ripreso martedì 29 novembre nel corso dell'assemblea annuale dell'Ordine dei Commercialisti in programma alle 13 all'Ente Fiera di via Lunga.

I timori riguardano sia gli aspetti economici già variati dalle norme approvate sulla riduzione dei componenti del collegio sindacale, che vede fortemente ridimensionata la categoria professionale nell'ambito dei controlli societari, sulla possibilità di costituire delle società tra professionisti con la partecipazione di soci di capitale in maggioranza e che le possono amministrare e  sulla possibile eliminazione della contabilità semplificata per le imprese e i lavoratori autonomi e la sua sostituzione con gli estratti conto bancari.

Al di là delle preoccupazioni economiche, i timori maggiori riguardano l'eliminazione dell'esame di stato e addirittura l'eliminazione degli stessi Ordini.

Ribadendo l'impegno a collaborare significativamente con l'amministrazione pubblica, Carrrara, ha infatti espresso il malessere della categoria, sottolineando l'impegno nella formazione continua e sul campo, tra scadenze incalzanti e problematiche sempre più complesse, a salvaguardia dell'interesse non della categoria ma collettivo e di tanti giovani che si stanno affacciando alla professione.

«L'Ordine di Bergamo e il Codis - ha concluso Carrara - sono e sempre saranno una risorsa per il Consiglio Nazionale e continueremo ad impegnarci, al livello che ci compete, per far comprendere ai Parlamentari e all'opinione pubblica che le libere professioni racchiudono un bagaglio di competenze che non sono di ostacolo bensì rappresentano una opportunità per lo  sviluppo. La liberalizzazione non deve né può essere intesa come una omologazione verso il basso ma deve puntare all'eccellenza».

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