Lavoratori Pansac increduli:
«Lasciati al nostro destino»

Sotto choc. È stato un risveglio amarissimo per i lavoratori della Pansac International di Zingonia. La stragrande maggioranza di loro infatti non era al corrente della «serrata» decisa da subito dalla società per tutti i siti del gruppo.

Sotto choc. È stato un risveglio amarissimo per i lavoratori della Pansac International di Zingonia. La stragrande maggioranza di loro infatti non era al corrente della «serrata» decisa da subito dalla società per tutti i siti del gruppo.

Sabato mattina il tam-tam è però circolato veloce e tutti si sono ritrovati in assemblea, forse la più triste della loro vita lavorativa. Prima di entrare nel luogo della riunione hanno fatto capannello davanti ai cancelli, leggendo increduli il comunicato della società, che con effetto immediato dichiarava la chiusura dei cinque siti del gruppo (oltre a Zingonia, quelli di Mira, Marghera, Portogruaro e Ravenna) a causa (così motivano i vertici) dello stop dei finanziamenti da parte delle banche.

Alla fine si sono lasciati con una promessa: «Continueremo a lottare, insieme». Così è maturata l'idea di un presidio 24 ore su 24, già a partire da lunedì, «non solo per far capire all'opinione pubblica che non molliamo - spiegano i lavoratori - ma per impedire che la merce rimasta all'interno non lasci lo stabilimento».

Una protesta che da Zingonia è dilagata anche agli altri siti del gruppo in Veneto e in Emilia e che chiede ad alta voce, come prima istanza, l'estensione della cassa straordinaria per tutti: nel sito bergamasco ad esempio, copre finora 45 dipendenti sui 70 organico, dato che venne richiesta per ristrutturazione e applicata a rotazione, «ma ora con la chiusura cambia tutto».

Leggi di più su L'Eco di domenica 13 novembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA