Economia
Venerdì 04 Novembre 2011
Tutelare i pensionati, i sindacati:
bisogna costruire alleanze locali
«Dopo i pesanti tagli di risorse, dal centro del Paese alla sua periferia» i sindacati dei pensionati di Bergamo puntano a costruire alleanze, a partire dai Comuni e rilanciano la politica del confronto con enti locali, con l'Asl, e le Rsa del territorio.
«Dopo i pesanti tagli di risorse, dal centro del Paese alla sua periferia, tagli che si aggiungeranno a quelli già decisi dal Governo lo scorso anno, si corre il rischio di un ulteriore ed insostenibile impoverimento nel territorio sul fronte dei servizi alla persona, con l'aumento delle difficoltà per la famiglia e per le donne in particolare».
Inizia così il documento firmato dai segretari generali dei sindacati dei pensionati di Bergamo, Fausto Gritti della Fnp-Cisl, Gianni Peracchi dello Spi-Cgil e Primo Colombi della Uilp-Uil: al centro dell'attività delle tre sigle sindacali in questo momento c'è il rilancio del confronto con enti locali, con l'Asl, e le Rsa del territorio orobico.
«I Comuni - scrivono i sindacati - non saranno più in grado di erogare le prestazioni agli stessi livelli di prima, i finanziamenti alle case di riposo rischiano di diminuire ancora con il conseguente, anche in questo caso ulteriore, incremento delle rette. Si avvertono già oggi, inoltre, i primi ridimensionamenti dell'assistenza domiciliare. D'altra parte, aumentano le tasse, aumentano i prezzi, diminuisce il potere d'acquisto delle pensioni (il caso dell'inflazione che sale per l'aumento dell'Iva è eclatante).
Per questo, pur ribadendo la contrarietà ai provvedimenti governativi, le segreterie dei pensionati hanno deciso di rilanciare con più determinazione di prima una campagna di confronto con tutti i soggetti erogatori di prestazioni e servizi presenti nella nostra provincia».
«Lo faremo insieme alle confederazioni perché alcuni dei temi che vogliamo affrontare riguardano anche lavoratori, cittadini, giovani generazioni - dichiara Fausto Gritti, segretario generale provinciale della Fnp-Cisl - lo faremo, come abbiamo fatto sempre, insieme, unitariamente, perché la nostra forza è quella di riuscire a restare insieme anche nei momenti di difficoltà e perché uniti la nostra presenza nel territorio è vasta e diffusa».
«Difendere i nostri rappresentati dalle conseguenze di politiche nazionali che destrutturano i servizi e lo stato sociale è un obiettivo prioritario - aggiunge Gianni Peracchi, segretario generale dello Spi-Cgil di Bergamo -. Contenere ed arginare i disagi per cittadini e pensionati è un'azione che va messa in campo e su questo coinvolgeremo l'insieme dei dirigenti delle nostre organizzazioni».
Le segreterie dei pensionati hanno valutato positivamente i risultati, seppur parziali, della tornata di confronto che si è sviluppata negli anni e nei mesi scorsi, anche se la nota più dolente è quella di non essere riusciti a raggiungere gran parte delle realtà comunali.
Per questo verrà inviata a firma congiunta con le confederazioni una nuova lettera di richiesta di incontri alle amministrazioni comunali della nostra provincia, anche alla luce delle numerose novità introdotte dalle ultime leggi finanziare, e le organizzazioni sindacali dei pensionati si dichiarano pronte a denunciare le inadempienze di chi non vorrà interloquire, pur nel rispetto dei diversi ruoli, con le organizzazioni di rappresentanza sociale.
È evidente che l'azione del sindacato è quella di costruire alleanze, a partire proprio dai Comuni, per evitare che le politiche iper-centralistiche impoveriscano il territorio e smantellino il sistema di tutele sociali faticosamente costruito, anche nelle difficoltà di questa crisi economica. Inoltre, i pensionati chiederanno di discutere con le Rsa, e con le loro associazioni, di rette e di qualità dei servizi resi nelle strutture residenziali, con l'Asl di Adi e di dimissioni protette, di centri diurni per anziani, con gli ambiti della progettazione dei piani di zona per il prossimo triennio.
Gli assi attorno ai quali ruoteranno le richieste del sindacato, che verranno meglio dettagliate in ulteriori incontri di approfondimento, saranno la sollecitazione ai Comuni ad unirsi o associarsi maggiormente nella erogazione delle prestazioni, la previsione di soglie di esenzione e di agevolazioni fiscali omogenee e progressività d'imposta, qualora i Comuni ricorressero ad aumento di tariffe o di addizionali, e la lotta all'evasione fiscale in collaborazione con l'agenzia delle entrate, che potrebbe recuperare risorse da destinare ai servizi sociali in sede locale.
«Per quanto riguarda la compartecipazione alla spesa da parte dell'utenza, come nel caso delle rette - dichiara Primo Colombi, segretario generale della UILP-UIL di Bergamo - pur tendendo ad una omogeneizzazione dell'ISEE su base provinciale, siamo in attesa dell'esito del confronto in atto con la Regione».
Le segreterie dei pensionati ritengono, in ogni caso, che i Piani di zona e nuove e vecchie forme di gestione associata, purtroppo penalizzate ancora di più dei Comuni, possano comunque rimanere una formula efficace per condividere e gestire alcune prestazioni. Sono convinte che la tendenza a mettersi insieme, che aveva cominciato a prendere corpo, non possa certo essere messa in discussione dagli interventi di contenimento della spesa e dalla confusione normativa prodotta da tutte queste ‘manovre'. Manovre pesanti, che sembra non finiscano mai.
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