Tavolo di confronto per la Cividini
ma Confindustria è assente

Un tavolo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti per affrontare la vertenza della Prefabbricati Cividini di Osio Sopra con l'obiettivo di mantenere la continuità produttiva del sito: è la proposta emersa dall'incontro dei sindacati.

Un tavolo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti per affrontare la vertenza della Prefabbricati Cividini di Osio Sopra con l'obiettivo di mantenere la continuità produttiva del sito: è la proposta emersa dall'incontro promosso lunedì dai sindacati alla Casa del Giovane con gli esponenti politici bergamaschi per far fronte alla decisione della proprietà Rdb di chiudere l'azienda.

Durante l'incontro, al quale hanno partecipato numerosi lavoratori della Cividini ed è stato coordinato da Mario Colleoni, segretario Feneal-Uil, non sono mancate polemiche per l'assenza di Confindustria Bergamo e degli esponenti dei partiti del centrodestra, alcuni dei quali avevano comunicato l'impossibilità a partecipare per impegni istituzionali.

Angelo Chiari, segretario Fillea-Cgil, ripercorrendo la storia dell'azienda, ha rimarcato che «non ci sono motivazioni industriali che giustificano la scelta della proprietà, ma c'è una mera logica finanziaria. Credo ci possa essere un alternativa alla chiusura attivando tutte le energie positive del territorio per garantire continuità all'azienda. E Confindustria Bergamo, assente a questo incontro, dovrebbe fare da coordinamento ed essere un attore sociale fondamentale. L'azienda ha già ottenuto commesse per l'anno prossimo».

Don Francesco Poli, direttore dell'Ufficio diocesano per la Pastorale sociale, ha sottolineato la «necessità di fare sistema e di arrivare ad uno sforzo condiviso di corresponsabilità per affrontare con risultati positivi la situazione». Tra le proposte concrete avanzate da don Poli anche l'idea della creazione di un fondo per sostenere lo sviluppo delle aziende in difficoltà.

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