Trocellen, restano le difficoltà
Timida aperta verso la «cassa»

Resta difficile la situazione alla Trocellen Italia Spa che di recente ha annunciato l'apertura della procedura di mobilità per 17 persone occupate nello stabilimento di Osio Sopra e il trasferimento della restante ventina alla sede di Caponago, in provincia di Monza e Brianza.

Resta difficile la situazione alla Trocellen Italia Spa che di recente ha annunciato l'apertura della procedura di mobilità per 17 persone occupate nello stabilimento di Osio Sopra e il trasferimento della restante ventina alla sede di Caponago, in provincia di Monza e Brianza.

Rimane la preoccupazione per la conferma dello chiusura dello stabilimento bergamasco, specializzato nella produzione di polietilene espanso reticolato, ma si respira un cauto ottimismo sulla possibilità di ricorrere all'utilizzo di ammortizzatori sociali.

Durante l'incontro di lunedì tenutosi alla sede di Assolombarda i sindacati hanno registrato «una timida apertura» da parte dell'azienda (dal 2005 controllata dalle giapponesi Furukawa Electric e Otsuka Chemical, mentre in precedenza faceva capo alla tedesca Ht Troplast Ag) a ricorrere - come sollecitato dai sindacati - a un anno di cassa integrazione straordinaria.

I lavoratori coinvolti sarebbero una sessantina: ai 17 di Osio Sopra, infatti, si aggiungono i 43 (su circa 115) occupati tra i due stabilimenti brianzoli per i quali è stata aperta la mobilità.

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