Un lavoratore su 5 in attesa
Contratti scaduti per 75 mila

Nella nostra provincia un lavoratore su cinque non percepisce lo stipendio «aggiornato», con tempi di attesa che arrivano fino ai 3-4 anni. Già, perché complessivamente sono circa 75 mila i dipendenti bergamaschi che attendono il rinnovo del contratto di lavoro.

Nella nostra provincia un lavoratore su cinque non percepisce lo stipendio «aggiornato», con tempi di attesa che arrivano fino ai 3-4 anni. Già, perché complessivamente sono circa 75 mila i dipendenti bergamaschi che attendono il rinnovo del contratto di lavoro, la maggior parte dei quali concentrati nel pubblico impiego e nell'edilizia.

«Non ci si deve meravigliare quindi che ci sia un calo della domanda interna e che le uniche aziende che mostrano segni di ripresa sono quelle che esportano», spiega Orazio Amboni, responsabile Welfare della Cgil di Bergamo.

Un «aiutino» potrebbe venire proprio dall'accordo interconfederale siglato a giugno tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, che «da una parte dovrebbe facilitare lo sblocco dei contenuti più "politici" - afferma Amboni - anche se dall'altra stabilisce che i nuovi contratti debbano gestire temi "sensibili" come l'elezione delle Rsu ed eventuali deroghe al contratto nel caso in cui un'azienda sia, ad esempio, in stato di crisi».

Un caso a parte è quello degli statali, dato che la manovra finanziaria 2010 ha stabilito il blocco dei contratti per il pubblico impiego fino al 2013 e «non escludiamo che il governo si riservi di prolungare il blocco per ulteriori tre anni, fino al 2016», come puntualizza il segretario provinciale della Funzione pubblica Cgil Marco Brumana, che stima un danno economico per i lavoratori di qualche centinaio di euro al mese (in Bergamasca sono coinvolte oltre 30 mila persone).

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