Caos incentivi e contributi:
il fotovoltaico cambia strada

Il balletto sugli incentivi all'energia pulita pesa anche in Bergamasca. Sia sul pubblico (rivisto il progetto di installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole) sia sul privato, dove gli artigiani lamentano disagi per «almeno 20 mila imprese bergamasche».

Il balletto sugli incentivi all'energia pulita pesa anche in Bergamasca. Sia sul pubblico (la Provincia che ha dovuto rivedere il progetto di installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole) sia sul privato, dove gli artigiani lamentano che «almeno 20 mila imprese bergamasche, dalla produzione all'installazione, sono in balìa di regole che cambiano un giorno sì e l'altro pure, con ricadute negative su investimenti e lavoro».

Si stima che in Italia il boomerang dell'incertezza legislativa (con un possibile ulteriore 30% in meno agli sconti alle rinnovabili nella manovra economica in discussione) sia di 200 mila posti di lavoro a rischio nel settore della green economy.

L'ultimo Consiglio provinciale, per esempio, ha approvato una variazione di bilancio che cancella dal Piano delle opere pubbliche di quest'anno l'investimento di 15 milioni euro per installare impianti fotovoltaici su 49 edifici scolastici di città e provincia. I soldi del conto energia sarebbero stati destinati a pagare il leasing ma anche nelle casse di via Tasso.

Invece sono arrivate le recenti modifiche normative (in particolare il decreto ministeriale del 5 maggio 2011) che tagliano gli incentivi, con una diminuzione considerevole del contributo erogato dal Gse.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 6 luglio

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