Disdetto il fondo di solidarietà:
7mila bancari si mobilitano

Due giornate di assemblee sindacali territoriali, il 17 e il 19 maggio, per fare il punto sulla difficile stagione che si preannuncia per i lavoratori degli istituti di credito, circa 7mila nella provincia di Bergamo.

Due giornate di assemblee sindacali territoriali, il 17 e il 19 maggio, per fare il punto sulla difficile stagione che si preannuncia per i lavoratori degli istituti di credito, circa 7mila nella provincia di Bergamo. Al loro giudizio verrà sottoposta la piattaforma presentata dai sindacati del settore il 7 aprile per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto nel 2010.

 All'ordine del giorno ci sarà anche la disdetta da parte della controparte Abi (Associazione bancaria italiana) del fondo di solidarietà. Una quarantina di assemblee sono già in corso nelle singole aziende, mentre alle due previste la prossima settimana a livello territoriale sono invitati i lavoratori di istituti di credito medio-piccoli e di filiali dove non sono state organizzate assemblee ad hoc.

Per tutti i lavoratori a tempo pieno degli istituti di Bergamo l'appuntamento è per martedì 17 maggio, dalle 14.30 fino a fine servizio, nella sala degli angeli alla casa del giovane di via Gavazzeni 13. Nella stessa sede, ma al mattino di martedì, dalle 8.30 alle 10.30, l'appuntamento sarà dedicato a tutti i lavoratori part-time del settore.

Le assemblee di giovedì 19 maggio, invece, sono rivolte ai bancari al lavoro negli istituti dei comuni attorno a Treviglio: dalle 8.30 alle 10.30 all'auditorium della Bcc di via Carcano proprio a Treviglio sono invitati i lavoratori part-time, mentre nel pomeriggio, stessa sede, dalle 14.30 prenderà il via l'assemblea dei lavoratori full time.

«I punti di forza della Piattaforma, quelli che la qualificano come innovativa, sono la possibilità concreta di nuove assunzioni a tempo indeterminato» spiegano i sindacati, «e l'impegno di affrontare seriamente la questione della responsabilità sociale d'impresa attraverso modalità più rispettose del cliente e del dipendente nel “fare banca”».

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