Metalmeccanici: in Bergamasca il 91% dice «sì» alla piattaforma

Via libera a grandissima maggioranza, dai lavoratori metalmeccanici bergamaschi, alla piattaforma unitaria predisposta da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil per il rinnovo del contratto nazionale di categoria. I dati raccolti a ieri sera attestavano i sì bergamaschi ben oltre il 91%. Dati parziali (mancano ancora alcune aziende tra cui, la più grande, è la Brembo che ancora in serata aveva aperto le urne per la votazione dell’ultimo turno di lavoro) ma assolutamente rappresentativi in quanto riferiti a 412 aziende orobiche per quasi 34 mila lavoratori (le tute blu bergamasche si contano tra le 45 e le 50 mila unità). Quasi 19 mila i metalmeccanici che hanno votato e che in questo modo hanno contribuito a raggiungere il quorum di validità del referendum stesso: validità attestata ieri dalla commissione nazionale referendum che ha confermato come, da mercoledì, abbia votato oltre il 50% degli aventi diritto, pari a 850 mila lavoratori.

Tornando ai risultati bergamaschi, secondo i primi dati (che attendono comunque l’ufficializzazione da parte della commissione referendaria orobica di Fim, Fiom e Uilm) i metalmeccanici della nostra provincia si sono espressi per il sì alla piattaforma unitaria con un voto superiore al 90%. Che si è attestato al 95,75% per quanto riguarda le aziende artigiane e piccole che fanno riferimento alla Confapi, ed al 91,28% per le imprese che fanno riferimento a Federmeccanica di Confindustria.

Per le 28 imprese Confapi, sui 705 votanti, in 668 hanno votato «sì» contro i 29 «no». Sedici le aziende in cui non si è registrato nemmeno un voto contrario, mentre la percentuale più bassa di consensi è stata registrata alla Siva Spa di Bonate Sopra dove il «sì» alla piattaforma si è fermato all’80,95% contro il 19,05% dei «no».

Per quanto riguarda, invece, le aziende che fanno riferimento a Federmeccanica di Confindustria, i lavoratori delle 384 imprese prese in esame a ieri sera, il 91,28% ha approvato la piattaforma: 5.934 «sì», 1.523 «no». In 224 aziende il sì ha fatto il 100%: la percentuale più bassa alla Frigerio Spa di Orio al Serio con il «sì» al 60,42%.

Alla Dalmine-Tenaris (1.182 votanti) i «sì» hanno raggiunto quota 81,7%; al gruppo ABB (485 votanti) il 90,7%; alla Exide di Romano di Lombardia (191) il 92,3%; alla Indesit Co. di Brembate (265) il 72,4%; alla Mazzucconi (267) il 93,2%; al Mollificio Sant’Ambrogio di Cisano (237) il 94,5%, alla Necta Vending (511) l’86,9%; alla Promatech (440) l’87,9%; alla Same (728) il 71,1%; alla Schneider (221) il 94,5%; alla Siac (207) il 90,8%; alla Toora (342) l’89,2%.

(19/02/2005)

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