Economia / Hinterland
Mercoledì 06 Aprile 2011
Tenaris, intesa di «transizione»
ok a larghissima maggioranza
Approvato con un'ampissima maggioranza dei voti l'accordo del 21 marzo scorso in Tenaris, la cosiddetta intesa di «transizione» che ha regolato il biennio economico rimasto scoperto dal rinnovo dell'integrativo aziendale nel gruppo.
Approvato con un'ampissima maggioranza dei voti l'accordo del 21 marzo scorso in Tenaris, la cosiddetta intesa di «transizione» che ha regolato il biennio economico rimasto scoperto dal rinnovo dell'integrativo aziendale nel gruppo. Il testo è stato sottoposto al voto dei lavoratori a chiusura di una serie di assemblee, da lunedì mattina fino al mezzogiorno di mercoledì 6 aprile, negli stabilimenti di Tenaris Italia, a Dalmine/Sabbio, Costa Volpino, Piombino e Arcore.
In totale, sui 2.524 aventi diritto, hanno espresso il voto 1.636: i voti favorevoli sono stati 1.439 (pari all'88% dei votanti). I contrari sono stati 184, pari all'11% (13 tra schede bianche e nulle, pari all'1%). In provincia di Bergamo, nello stabilimento di Dalmine/Sabbio i favorevoli sono stati 1.083 (pari all'87%), i contrari 153 (cioè il 12%, bianche o nulle 8 schede). A Costa Volpino, invece, i favorevoli sono stati 132, par al 90%, 12 i contrari (pari all'8%) e 3 bianche e nulle.
«Il referendum sull'accordo di transizione per il contratto aziendale 2010-2013 ha visto una buona partecipazione e l'espressione di un ampio consenso da parte dei lavoratori del gruppo Tenaris Dalmine. C'è però da registrare per il sito di Dalmine una percentuale di no più significativa rispetto alle altre fabbriche del gruppo», hanno commentato Eugenio Borella, segretario generale provinciale della Fiom-Cgil di Bergamo, e i componenti della Rsu Fiom-Cgil Tenaris Dalmine.
«Si tratta di un piccolo segnale di sofferenza da parte di settori di lavoratori coinvolti più di altri da processi di riorganizzazione determinati dal piano industriale. Le fuori uscite di esuberi nella seconda parte dell'anno scorso, combinate con l'aumento dei volumi produttivi degli ultimi mesi, hanno portato oggi a situazioni di lavoro in sotto-organico, a richieste continue di flessibilità degli orari, a spostamenti frequenti tra reparti».
«Problemi che la Rsu sta sollevando da tempo e che dovranno trovare a breve una soluzione, possibilmente ancor prima della verifica prevista ad ottobre sullo stato e sugli effetti degli investimenti in corso. È comunque incoraggiante l'assenso dato dai lavoratori alla contrattazione svolta fin qui e che proseguirà per arrivare a un accordo complessivo di rinnovo del contratto aziendale».
L'intesa riguarda i circa 2.500 lavoratori dei quattro siti presenti in Italia e prevede il versamento di 1.000 euro in tre tranche (500 euro subito, 250 a giugno e 250 a novembre) a copertura dei due anni in cui si è rimasti senza integrativo. L'ultimo accordo aziendale è, infatti, scaduto nel dicembre 2009.
La Piattaforma con le rivendicazioni sindacali è stata presentata nel dicembre 2010, dopo mesi di preparazione e dopo la chiusura della trattativa sul Piano industriale che ha previsto investimenti, ma anche cassa integrazione straordinaria per due anni e mobilità volontaria incentivata per circa 700 persone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA