Entratico: distretto orticolo
Staff di giovani studia l'insalata

Sono sei le realtà bergamasche entrate a far parte, a gennaio, del nuovo distretto della filiera ortofrutticola della Lombardia, composto da 23 soggetti, tra aziende agricole, soprattutto della IV gamma, protagonisti dell'indotto e due centri universitari (dipartimento di Economia e Politica agraria dell'Università di Milano e dipartimento di Informatica, Sistemica e Comunicazione della Bicocca).

La nostra provincia è rappresentata da cinque aziende – il Tricolore di Telgate, Mioorto di Carobbio degli Angeli, Oasi di San Paolo D'Argon, Sole e Rugiada di Bolgare, Agronomia di San Paolo D'Argon – leader nella IV gamma, cioè degli ortaggi lavati, tagliati e imbustati, e dal laboratorio di analisi e di consulenza Water & Life di Entratico, che conta una trentina di giovani dipendenti, con una grande percentuale di laureati: sono quasi la metà, per l'esattezza 13 su 29.

Il laboratorio opera in tre ambiti: ambientale, per un 60% circa del fatturato, ortofrutticolo, per un 30%, e il rimanente dell'attività è nella consulenza agli enti pubblici, soprattutto i Comuni. «Il nostro laboratorio nasce a Trescore Balneario nel 1981, come società di consulenza Water & Waste, per fornire supporto tecnico ai Comuni in materia di rifiuti», racconta Alberto Calò, responsabile commerciale.

Nel 1994 è stato ottenuto l'accreditamente nazionale Accredia, che certifica le modalità di lavoro per ogni singola prova effettuata. «Il nostro laboratorio è stato uno dei primi ad ottenere questa certificazione - continua Calò - e, infatti, abbiamo il numero 81 sugli attuali 1.300 laboratori, con 147 prove certificate nell'ultima revisione del 20 dicembre 2010. E sempre nell'anno appena concluso abbiamo ottenuto anche l'accreditamento QS, fondamentale per il mercato tedesco e siamo uno dei 10 laboratori in tutta Italia ad averlo ottenuto».

Tra i requisiti che hanno permesso al laboratorio orobico di ottenere questo riconoscimento, il fatto di possedere uno strumento all'avanguardia come lo «spettrometro di massa».

Leggi di più su L'Eco di giovedì 17 marzo