Economia
Mercoledì 02 Febbraio 2011
Bagnatica, il rilancio della Novem
E scattano nuove assunzioni
Un periodo nero e il rischio di dover rinunciare a un numero importante di dipendenti. Poi la trattativa con il sindacato, l'utilizzo degli ammortizzatori che hanno limitato i danni. Ora il ritorno di un portafoglio ordini consistente, che chiude la crisi alla Novem di Bagnatica.
Un periodo nero, culminato nel 2008 con un drastico calo delle commesse e il rischio di dover rinunciare a un numero importante di dipendenti. Poi la trattativa con il sindacato, l'utilizzo degli ammortizzatori che hanno limitato i danni senza conseguenze traumatiche per gli attuali 290 lavoratori e finalmente il ritorno di un portafoglio ordini consistente, che chiude praticamente la crisi, almeno alla Novem di Bagnatica, specializzata in complementi in radica per auto.
Anzi, l'azienda fornitrice di grandi cause automobilistiche come Bmw, Audi, Rover e Volkswagen è pronta a rilanciare con l'assunzione, entro pochi mesi, di una quarantina di nuovi collaboratori, in partenza con contratti somministrati. Così, se l'azienda si mantiene prudente sulle previsioni a medio-lungo termine («il peggio è passato, ma le criticità non sono superate del tutto») resta la soddisfazione per un sindacato che due anni fa era chiamato a gestire una fase delicatissima con 110 esuberi dichiarati, poi scesi a 50, quindi convertiti in cassa prima ordinaria e poi straordinaria (quest'ultima scaduta nel giugno scorso).
«L'azienda - dichiara Gabriele Mazzoleni segretario di Filca-Cisl - ci ha convocato a metà gennaio spiegandoci di aver acquisito nuove piattaforme legate all'Audi B 7 e alla nuova Volkswagen Touareg: per effetto di questi nuovi ordinativi, arriveranno circa 40 neoassunti con contratto da lavoratori somministrati della durata di circa 8-10 mesi. Si tratta di un grande risultato se si pensa che solo una ventina di mesi fa c'era il rischio di rinunciare a un terzo dei dipendenti e soprattutto a una serie di grandi professionalità. Ecco, la nostra forza è stata quella di mantenere al tavolo l'azienda e di gestire insieme, con ammortizzatori adeguati, quella fase terribile che ormai è alle spalle».
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