Agricoltura, in Bergamasca
è straniero il 40% dei lavoratori

Nelle aziende agricole associate a Coldiretti Bergamo i lavoratori stranieri sono il 40% della manodopera totale, suddivisi tra lavoratori fissi e avventizi. Il dato emerge da una comunicazione dell'associazione, che si è attivata per il decreto flussi.

Nelle aziende agricole associate a Coldiretti Bergamo i lavoratori stranieri sono il 40% della manodopera totale, suddivisi tra lavoratori fissi e avventizi. Il dato emerge da una comunicazione dell'associazione, che si è attivata per il decreto flussi.

In totale gli stranieri che lavorano in agricoltura nella nostra provincia sono circa 450: le ultime domande di flussi inviate da Coldiretti Bergamo nel 2008  sono state circa 130 e la richiesta prevalente delle aziende è stata rivolta all'assunzione di lavoratori appartenenti alla nazionalità indiana, pakistana e marocchina. Sono impiegati soprattutto nell'orticoltura e la zootecnia da latte

Su richiesta di Coldiretti sono state previste nel decreto anche 4.000 quote per la conversione dei permessi stagionali in permessi di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale.

Gli uffici di Coldiretti - si legge in una nota - sono a disposizione per la raccolta e l'inoltro delle domande e, poiché le quote vengono assegnate rispettando l'ordine cronologico di arrivo delle richieste, è fondamentale inviare tempestivamente l'istanza nel giorno stabilito dal decreto per  evitare che la quota si esaurisca.

In seguito alla pubblicazione, sulla Gazzetta ufficiale del 31 dicembre scorso, del decreto del Presidente del Consiglio per l'ingresso in Italia di circa 100 mila lavoratori extracomunitari non stagionali: gli uffici della Coldiretti si sono attivati per ritirare la documentazione necessaria per usufruire del decreto  Flussi (documenti d'identità del futuro datore di lavoro, situazione reddituale, eventuale certificato d'invalidità per richiesta badanti, passaporto residenza e stato civile dello straniero, e marca da bollo di € 14,62).

«Il decreto – sottolinea il direttore di Coldiretti Bergamo Lorenzo Cusimano – prevede questa modalità come unico sistema per accedere legalmente al mondo del lavoro in Italia. Per l'agricoltura provinciale la manodopera straniera ha una grande rilevanza, soprattutto in determinati comparti come l'orticoltura e la zootecnia da latte».

La procedura di inoltro delle istanze può avvenire esclusivamente per via telematica e partirà il prossimo 31 gennaio alle 8 per i cittadini delle nazioni privilegiate (Albania – Algeria – Bangladesh – Egitto – Filippine – Ghana – Marocco – Repubblica Moldova – Nigeria – Pakistan – Senegal – Somalia – Sri Lanka – Tunisia – India – Perù – Ucraina – Niger – Gambia e altri paesi non appartenenti alla Unione Europea che hanno concluso accordi per la regolamentazione dei flussi di ingesso e delle procedure di riammissione), il giorno 2 febbraio per i soli lavoratori domestici e assistenza alla persona, il giorno 3 febbraio per i restanti casi.

Secondo l'Inea i lavoratori stranieri impegnati nelle campagne italiane sono saliti a quota 185mila, con un aumento del 5% rispetto all'anno precedente. La forza lavoro estera rappresenta oggi quasi il 21% del totale impiegato in agricoltura, con un trend in crescita.

Tra gli stranieri prevale la presenza dei lavoratori neocomunitari (circa 60.000), di provenienza principalmente rumena bulgara e polacca. Tra quelli extracomunitari si stabilizza invece il numero di nordafricani, albanesi e cittadini dell'ex Jugoslavia, mentre aumentano seppur di poco asiatici e sudamericani.

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