Ancora cassa integrazione straordinaria alla ormai ex Color Service di Gorle (la società è stata incorporata dal primo gennaio dalla controllante Fincolor di Riccione), specializzata nello sviluppo di materiale fotografico. A seguito di una caduta ormai strutturale del mercato della fotografia «tradizionale» intorno al 30% anno su anno, non compensato dalla vendita di nuove digitali, in crescita ma solo del 5%, anche se potrebbe venire nuovo impulso dai telefonini, la Fincolor ha avviato una riorganizzazione, annunciando ai sindacati l’installazione a Gorle di nuovi macchinari per la stampa digitale entro metà anno.La trasformazione del mercato, impone però nuovi interventi sul personale e al ministero del Lavoro a Roma è stato appena raggiunto un accordo tra la Fincolor e le organizzazioni sindacali (Slc-Cgil, Fistel-Cisl e la Rsu della sede di Riccione dove è presente anche la Uilcom-Uil) per la richiesta di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione.
Il provvedimento coinvolgerà un massimo di 65 lavoratori nell’intero gruppo: per quanto riguarda Bergamo dovrebbero essere coinvolte una ventina di persone su 38, oltre ai 15 (inizialmente 18) che hanno concluso a metà dicembre un anno di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale. Nell’accordo viene lasciata la possibilità di ricorrere anche ad altre forme di ammortizzatori sociali, tra le quali in particolare, il ricorso alla mobilità su base volontaria.
La riorganizzazione nel gruppo Fincolor di fatto è stata già avviata l’anno scorso con la chiusura dei centri di Roma e Mestre, mentre oltre a Gorle, che potrebbe diventare un polo specializzato per il digitale, Fincolor ha la base a Riccione che si occupa di tutte le tipologie produttive, uno stabilimento a Reggio Emilia per le attività standard e un ulteriore sito a Terni.
(17/01/2005)
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