Pensioni, spiraglio sullo scivolo
Salvi anche i lavoratori «scoperti»

Se il Ddl di Stabilità aveva suscitato alcuni dubbi sullo «scivolo» per i lavoratori in mobilità vicini alla pensione, la Finanziaria recentemente approvata al Senato sembra aver chiarito il quadro. Il timore, infatti, era che lo scivolo in questione potesse slittare.

Se il Ddl di Stabilità aveva suscitato alcuni dubbi sullo «scivolo» per i lavoratori in mobilità vicini alla pensione, la Finanziaria recentemente approvata al Senato sembra aver chiarito il quadro. Il timore, infatti, era che lo scivolo in questione potesse slittare.

Giusto per fare un esempio, infatti, per il dipendente che ha maturato i requisiti per l'anzianità a settembre di quest'anno, la norma prevedeva due uscite nel 2011, a gennaio e ad aprile, mentre con il nuovo sistema delle uscite a «scorrimento» il lavoratore in questione vedrà rinviata di un anno la decorrenza dei trattamenti di pensione di anzianità e vecchiaia. E per i lavoratori dipendenti il periodo di attesa può arrivare fino a nove mesi in più, mentre chi maturerà i requisiti per la pensione entro il 31 dicembre di quest'anno sarà valido il metodo delle vecchie finestre.

Se guardiamo alla situazione nella nostra provincia, ad esempio, il dato di flusso mensile sui lavoratori iscritti alle liste di mobilità sono 6.483 mila, secondo la commissione regionale Politiche del lavoro. «Di questi solo 4 terminano la mobilità nel 2011 ed essendo nati prima del 1955 si presume che vadano in pensione secondo il vecchio sistema, mentre per 186 persone analogamente nate prima del '55 la mobilità scade nel 2012 e per 699 nel 2013, restando così senza il trattamento di mobilità e non avendo ancora maturato i requisiti per la decorrenza del trattamento pensionistico, almeno se non ci fosse stato il chiarimento contenuto nella Finanziaria», come spiega Orazio Amboni, responsabile dell'ufficio studi della Cgil di Bergamo.

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