Il Novello rilancia:
30 mila bottiglie

Non è più boom come negli anni Novanta, ma il vino novello mantiene ancora un certo appeal tra gli aficionados. Un po' snobbato dalla ristorazione, resiste nella grande distribuzione. I nostri produttori sono Tallarini, Il Calepino e Locatelli Caffi.

Non è più boom come avveniva negli anni Novanta, ma il vino novello mantiene ancora un certo «appeal» tra gli «aficionados». Una volta il 6 novembre - giorno del cosiddetto «déblocage», cioè della commercializzazione (rito copiato dal francese Beaujolais, che viene tradizionalmente messo in vendita in tutto il mondo il terzo giovedì di novembre) - nei ristoranti venivano proposte le bottiglie di «vino nuovo», dell'ultima vendemmia; oggi il Novello è un po' snobbato dalla ristorazione, ma resiste nella grande distribuzione dove le grandi case soprattutto venete e toscane (Zonin, Cavit, Giv, Banfi, Antinori) fanno la parte del leone, coprendo il 70% del mercato.

Come nel 2009, anche quest'anno, i produttori bergamaschi sono tre: Tallarini di Gandosso, Il Calepino di Castelli Calepio e Locatelli Caffi di Chiuduno. In tutto circa 30 mila bottiglie. Le aziende che continuano a realizzarlo sono soddisfatte: le bottiglie prodotte sono già quasi tutte prenotate o vendute. Il maggior produttore resta la Tallarini di Gandosso che quest'anno ha incrementato la produzione, passando dalle 10 mila bottiglie del 2009 (quando il «Primo frutto» uscì con qualche settimana di ritardo) a 18 mila.

Secondo produttore di Novello nella Bergamasca è l'azienda Il Calepino di Castelli Calepio, con 7.500 bottiglie di «De Novo»: «Il Novello è un vino che continuiamo a fare - dice Franco Plebani - perché riscontriamo ancora aspettativa. Lo produciamo da ben 25 anni e le bottiglie sono già tutte prenotate nel territorio lombardo».

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