Nelle banche tornano i rincari:
per i clienti l'autunno sarà caldo

Fra quelli messi a confronto ci sono anche i prodotti di Ubi Banca. La mappa delle condizioni proposte dai più importanti istituti di credito, stilata dal Corriere della Sera, mette in evidenza che per i clienti è già iniziato un autunno che si annuncia caldo sul fronte dei rincari delle spese di conto corrente.

La colpa sarebbe anche dell'Indice sintetico di costo, o Indicatore sintetico di costo (l'Isc): noto in precedenza come Tasso annuo effettivo globale (Taeg), è l'indicatore di tasso di interesse di un'operazione di finanziamento. La Banca d'Italia, nell'ottica di una maggiore trasparenza, ha obbligato le banche a indicarlo di fianco al conto corrente.

Anche questo avrebbe fatto lievitare le spese sui costi dei prelievi, i pagamenti, i bonifici per le utenze e le bollette. Soprattutto perché la direttiva europea su incassi e pagamenti ha tolto agli istituti di credito gli introiti derivanti dai giorni di valuta, e le banche stanno cercando di recuperare su altri fronti.

Le banche prese in esame sono Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bnl, Bpm e Ubi. Per alcune titologie di conti sono stati analizzati i dettagli. E per Ubi si è evidenziato, per esempio, un aumento dei costi di prelievo bancomat dagli sportelli di altre banche, dei bonifici per cassa, del tasso passivo massimo.

Per il gruppo di cui fa parte la Popolare di Bergamo la ricerca ha anche evidenziato diverse condizioni applicate ai clienti bergamaschi e bresciani. Un'anomalia che - fortunatamente per noi - vede i bergamaschi pagare meno dei cugini della Leonessa.

Ubi spiega che si sta progressivamente cercando di allineare le condizioni, ma non è semplice: il vincolo verrebbe dalla legge Bersani, che blocca i ritocchi unilaterali al rialzo delle condizioni.

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