Branzi sancisce l'Unione
Nascono i formaggi delle Orobie

È arrivato anche uno squarcio di sole, sabato nel primo pomeriggio di Branzi, a sancire ufficialmente durante la seconda giornata della Fiera di San Matteo, l'alleanza tra l'associazione del Bitto storico e i formaggi bergamaschi, il Branzi anche ospite di casa, il Formai de Mut a Dop e lo Srachitunt Valtaleggio, prodotti nel comprensorio vallare che pur appartenendo alle tre province di Bergamo, Sondrio e Lecco si riconosce nella montagna che ne segna il confine, il Pizzo dei Tre Signori.

Caratteri diversi di un comune senso di appartenenza, i formaggi prodotti negli alpeggi del comprensorio hanno trovato per secoli in Branzi il principale centro di raccolta e smercio. Dunque non è un caso che, una volta rilanciata la fiera per volontà del Comune ma soprattutto della famiglia Midali della Latteria Sociale di Branzi (Ftb), sia stato proprio il paese dell'alta Val Brembana a tenere a battesimo questa iniziativa che potrebbe portare alla costituzione di una nuova realtà che gli ideatori, davanti agli assessori della Regione Lombardia e della Provincia di Bergamo, rispettivamente Giulio De Capitani ed Enrico Piccinelli, hanno già configurato come «Unione formaggi delle Orobie».

L'idea balenava nella testa di Paolo Ciapparelli, presidente ed animatore del Bitto Valli del Bitto (ora Bitto storico), e di Francesco Maroni, principale protagonista della rinascita della Fiera di San Matteo, già da alcuni anni. Ma ha avuto un'accelerazione proprio nei giorni che hanno preceduto la fiera quando Paolo Ciapparelli ed i suoi 14 caricatori di monte produttori di Bitto, si sono trovati di fronte all'ennesimo tentativo di essere «risucchiati» tra i produttori dell'altro Bitto, quello che si avvale della Dop allargata nel 1996 a tutta la provincia di Sondrio.

L'Unione dei formaggi delle Orobie ha un potenziale che, puntando su uno sviluppo di sistema integrato al turismo, va ben al di là dei numeri delle forme prodotte annualmente: in tutto circa 45 mila tra Branzi (30 mila), Bitto storico (1.500), Formai de Mut Dop (8 mila, 2 mila delle quali in alpeggio distinguibili dal marchio blu) e Strachitunt Valtaleggio (4 mila).
Leggi di più su L'Eco di domenica 26 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA