Plati Madone: sentenza ribaltata
Ora il verdetto a favore della Fiom

Ancora un colpo di scena nella vicenda che vede opporsi, ormai da tre anni, la Plati Elettroforniture di Madone e la Fiom Cgil: quest'ultima accusava l'azienda di comportamento antisindacale. Venerdì 17 settembre è stata resa nota la nuova sentenza (è la terza in assoluto) da parte della Corte d'Appello di Brescia che, ribaltando il penultimo verdetto, dà ragione al sindacato dei metalmeccanici della Cgil, in riferimento alla vertenza del 2007.

Risale al marzo 2008 la prima delle tre sentenze: allora l'azienda venne condannata dal Tribunale di Bergamo - Sezione lavoro - per comportamento antisindacale nei confronti della Fiom a causa, lo ripetiamo, del comportamento tenuto durante tutta la fase di trattativa nel 2007, in cui l'azienda non aveva voluto trovare alcuna soluzione alternativa ai licenziamenti.

Inoltre, ricorda Fiom «Plati aveva pagato uno spazio pubblicitario a pagamento su L'Eco di Bergamo in cui accusava il nostro sindacato di aver tenuto un atteggiamento “ideologico”». Nell'ottobre del 2009, sempre il Tribunale di Bergamo emise una seconda sentenza, ribaltando la decisione di un anno e mezzo prima, dando ragione all'azienda e stabilendo la restituzione del risarcimento che l'azienda era stata obbligata a versare alla Fiom e la restituzione delle spese sostenute per la pubblicazione, obbligatoria, della prima sentenza di condanna su tre quotidiani.

Adesso, di nuovo, la ragione torna alla Fiom. «La Corte d'Appello ha confermato che la condotta Plati fu antisindacale, e che per riparare al danno era opportuna la pubblicazione della condanna su giornali», ha commentato Eugenio Borella, neo segretario provinciale Fiom.

Concorda l'ormai segretario uscente Mirco Rota, diventato nel frattempo segretario regionale e protagonista della querelle in questi anni: «La sentenza ci riempie di soddisfazione, visto che sancisce che Plati non ha mai voluto trovare soluzioni alternative ai licenziamenti al punto da attaccare il sindacato con un comunicato stampa che addossava alla Fiom una responsabilità che non aveva».

Da parte della società, il presidente Annibale Ravasio commenta brevemente: «Normale che non siamo d'accordo, sentiremo i nostri legali e valuteremo il da farsi. Ora la cosa più importante è che l'azienda si sta riprendendo in maniera brillante dalla crisi che ha colpito tutto il settore nei mesi scorsi».

Il 29 settembre è prevista la prima udienza presso il Tribunale di Bergamo per 25 lavoratrici licenziate nel 2007 e assistite dalla Fiom. I loro licenziamenti sono stati impugnati.

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