Economia / Val Calepio e Sebino
Sabato 07 Agosto 2010
Lucchini Rs progetta
l'ampliamento a Lovere
Dopo aver inaugurato il nuovo laminatoio lo scorso 1 maggio (impianto che ha richiesto un investimento di quasi 80 milioni di euro), la Lucchini Rs di Lovere rilancia: è pronto infatti un nuovo investimento che supera gli undici milioni di euro grazie al quale verrà creata un'altra linea produttiva e saranno generati altri posti di lavoro. Nella storica acciaieria loverese, fondata nel 1856, lavorano attualmente quasi 980 addetti; in diversi reparti si sta effettuando la manutenzione che ogni anno viene programmata per il mese di agosto, ma l'azienda guarda avanti per resistere alle sfide dell'economia globale di oggi e continuare ad essere leader mondiale.
Pochi giorni fa infatti i vertici di Lucchini Rs hanno incontrato il Comune di Lovere, la Provincia di Bergamo e l'Arpa per proporre agli enti pubblici il progetto con cui l'azienda intende ampliare i capannoni e sviluppare l'attività. La proposta avanzata dalla acciaieria è di costruire un nuovo impianto nella parte settentrionale dello stabilimento, a monte di via Giorgio Paglia, la strada che conduce a Castro. In quest'area la Lucchini Rs ha due reparti: Lmf 1 e Lmf 2. La sigla significa «lavorazioni meccaniche ferroviarie» mentre le due cifre distinguono i due capannoni, dei quali l'Lmf 2 è stato inaugurato il 1 maggio 2009. «Il progetto che abbiamo presentato agli enti – spiega Augusto Mensi, direttore generale di Lucchini Rs – abbiamo deciso di chiamarlo "Lmf 3" e prevede in sostanza l'aggiunta di una nuova campata alle attuali strutture esistenti in modo da ospitare una nuova linea automatizzata di lavorazione meccanica degli assili».
Gli assili, insieme alle ruote, costituiscono le cosiddette «sale» che vengono montate sotto i vagoni dei treni e che permettono ai convogli ferroviari di viaggiare anche ad alta velocità. «Attualmente la lavorazione e la produzione degli assili viene effettuata all'interno del reparto della meccanica ferroviaria, dove realizziamo anche le ruote. Con la realizzare di questa nuova struttura andremo a scorporare la produzione: da una parte continueremo a lavorare le ruote dei treni, dall'altra, nel nuovo capannone, trasferiremo tutta la produzione degli assili. In questo modo raggiungeremo un duplice obiettivo: creare una linea completamente automatizzata, nuova, competitiva per gli assili e far posto a possibili ampliamenti futuri per la produzione delle ruote». Il nuovo impianto verrà realizzato, guardando i due Lmf attuali, a sinistra dei capannoni, verso il comune di Castro. Occuperà una superficie di circa 3.700 metri quadrati e per completarlo «abbiamo stimato un budget di spesa – aggiunge Mensi – compreso fra i dieci e i dodici milioni di euro, di cui tre per l'immobile e otto per gli impianti e i nuovi macchinari».
Si stima che nel nuovo reparto per la produzione degli assili potranno lavorare trenta o quaranta operai. Ma come fa l'azienda loverese, che pochi mesi fa è stata applaudita anche dal sottosegretario allo sviluppo economico Stefano Saglia per l'inaugurazione del nuovo laminatoio, a continuare nella sua crescita e a rilanciare il suo sviluppo? «Fortunatamente – analizza Mensi - per quanto riguarda il mercato ferroviario, le condizioni sono tutto sommato buone. Chiaramente la competizione è particolarmente forte in questo periodo e si fa sempre più forte a livello di tempi di consegna, qualità e costi, ma proprio per questo dobbiamo innovare e migliorarci. Ci troviamo in una situazione nella quale se non si investe per migliorare le caratteristiche qualitative e di costo dei nostri prodotti, nel giro di qualche anno rischiamo di restare esclusi dal mercato soprattutto a causa della competizione che arriva da nazioni emergenti e aggressive, prima fra tutte la Cina. Quindi per noi investire è una scelta obbligata, peraltro favorita da un mercato che sul fronte dei volumi offre ancora buone opportunità».
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