Val di Scalve: fondo di garanzia
per superare la crisi economica

La crisi mette a dura prova le aziende con sedi in montagna. In Val di Scalve, su 1.500 lavoratori fra dipendenti e autonomi, la crisi ha tagliato del 20% i posti di lavoro e del 30% il fatturato delle imprese.

La crisi mette a dura prova le aziende con sedi in montagna. In Val di Scalve, su una popolazione residente di circa 4.300 persone e 1.500 lavoratori fra dipendenti e autonomi, la crisi ha tagliato del 20% i posti di lavoro e del 30% il fatturato delle imprese.

A fronte della situazione la Comunità montana, i Comuni di Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore, l'Ufficio per la Pastorale del Lavoro della Diocesi hanno chiamato intorno a un tavolo i rappresentanti di istituzioni e forze economiche e sociali della provincia per interrogarsi sulla salvaguardia del lavoro in valle e per definire un'agenda di possibili interventi.

All'incontro sono intervenuti Luca Zanderighi dell'università Statale di Milano, il presidente della Provincia Ettore Pirovano il presidente del Consiglio provinciale Roberto Magri. Fra il pubblico i consiglieri regionali Giuseppe Benigni e Valerio Bettoni.

La proposta operativa più incisiva nel breve periodo è stata fatta da Antonio Arrigoni, direttore della Fogalco, la cooperativa di garanzia emanazione dell'Ascom, che ha proposto la sua organizzazione come garante fideiussorio al 70% a fronte di apertura di linee di credito dedicate e vantaggiose per gli imprenditori della val di Scalve da parte delle banche attive sul territorio. La proposta è stata accolta dal responsabile dell'area valli del Credito Bergamasco, Roberto Fornoni, che si è impegnato a portare la proposta alla direzione generale della banca.

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