Economia
Martedì 04 Maggio 2010
Meccanica Valbona a rischio
la Valle di Scalve si mobilita
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Il condizionale è d'obbligo, perché azienda e sindacati si ritroveranno mercoledì 5 maggio nella sede di Confindustria Bergamo per cercare una soluzione alternativa. Ma se davvero arrivasse la chiusura, sarebbe una mazzata terribile prima di tutto per le 32 famiglie dei dipendenti interessati e poi per l'intera valle di Scalve, già alle prese con importanti emergenze occupazionali e non in grado, in un momento in cui la crisi è ancora in una fase acuta, di riassorbire in tempi brevi i lavoratori.
La giornata di mercoledì si trasformerà in una sorta di «mobilitazione scalvina» legata all'emergenza lavoro e al presidio, organizzato in prima battuta solo da lavoratori e sindacati per far sentire la loro voce durante il negoziato sotto la sede confindustriale di via Camozzi, arriveranno per manifestare la loro solidarietà anche i parroci della Val di Scalve, in sintonia con l'ufficio diocesano per la pastorale sociale di Bergamo, i sindaci dei Comuni scalvini, la Comunità montana, i consiglieri provinciali della zona e alcuni deputati. Anche il vescovo emerito di Siena, monsignor Gaetano Bonicelli, ha assicurato la sua presenza.
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