Sviluppato nei laboratori di Bergamo, il nuovo prodotto garantisce la trasparenza miscelando secondo un'innovativa formulazione cemento e additivi, che grazie a una straordinaria fluidità legano una matrice di resine plastiche in un pannello che unisce alla robustezza caratteristica del materiale cementizio la possibilità di far filtrare la luce dall'esterno verso l'interno, e viceversa.
Così dall'esterno il padiglione, soprattutto di sera, si presenta con zone di luce che arrivano dall'interno, mentre da dentro, le pareti realizzate con il cemento di Italcementi lasciano trasparire tanta di quella luce da non aver bisogno di illuminazione elettrica.
L'effetto interno, è quello simile alle tapparelle: raggi di luce che vengono filtrati e riflessi. L'effetto trasparenza si coglie, dall'esterno, soprattutto nelle ore notturne, quando con il buio il cemento trasparente lascia filtrare le luci interne. Stando dentro il padiglione, invece, durante le ore del giorno si ha la chiara percezione delle variazioni di luminosità dell'ambiente esterno.
Nonostante la complessità del materiale, questo cemento può essere gettato in forme direttamente in cantiere, riducendone fortemente i costi. Anche le performance meccaniche del cemento trasparente sono molto interessanti. Allo stato attuale sono stati messi a punto i pannelli pre-fabbricati, che possono avere dimensioni anche molto grandi.
Per il padiglione italiano sono stati confezionati 3.774 pannelli, realizzati con 189 tonnellate di cemento trasparente, che ricoprono una superficie complessiva di 1.887 metri quadri, circa il 40 per cento del totale del padiglione, creando una sequenza di luci e ombre in continua evoluzione nel corso della giornata.
Utilizzato per la prima volta a Shanghai, per il futuro il materiale si propone come componente architettonica con funzioni diversificate e fra loro integrabili, come ad esempio l'internal lightening (tecniche di ombreggiamento/diffusione della luce) e elemento fondamentale per il risparmio energetico.
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