Precari in questura e prefettura
La Cgil si appella ai politici

Anno dopo anno, rappresentano un paradosso sempre più grande che si rinnova: sono i lavoratori precari della Pubblica Amministrazione, assunti con un contratto a tempo determinato dal Ministero dell'Interno, restano, tuttavia, senza alcuna certezza sul futuro, malgrado ricoprano mansioni strutturali, tutt'altro che stagionali.

A Bergamo sono impiegati presso lo Sportello Unico per l'Immigrazione della Prefettura e nell'Ufficio immigrazione della Questura, ventidue lavoratori a tempo determinato, per la maggior parte in una situazione di precariato da sei anni. Per tutelarli, oltre che per tutelare anche la funzionalità dei servizi per i cittadini italiani e stranieri, Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della Cgil di Bergamo, e Giovanni Martina della Fp-Cgil hanno scritto una lettera a tutti i Parlamentari e Consiglieri regionali eletti nella provincia di Bergamo.

«A livello nazionale in questa situazione si trovano in 650 lavoratori assunti con un concorso pubblico per tre anni a decorrere dal 1° gennaio 2008 - si legge nella lettera, inviata giovedì mattina - Il 31 dicembre prossimo scadrà, così, il loro contratto. Le norme in vigore e i tagli apportati dal Governo al personale delle pubbliche amministrazioni sembrano non permettere la loro stabilizzazione, con la conseguente probabile paralisi delle attività di regolarizzazione dei cittadini stranieri.

Fino ad oggi il Governo ha affrontato la questione dell'immigrazione, ormai strutturale in Italia, con misure d'emergenza ricorrendo a forme di lavoro precario che rendono il servizio anch'esso precario. Chiediamo a voi, Parlamentari eletti nella nostra provincia e Consiglieri regionali del territorio, un impegno concreto affinché si rovesci questa logica d'emergenza, in modo da rendere strutturale e garantito il servizio e affinché si avvii un processo di stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato. Sei anni di precariato alle dipendenze di un Ministero ci sembrano davvero troppi. Per questo nelle prossime settimane si intensificheranno le iniziative della Cgil su questa vicenda, anche a livello provinciale».

Di seguito la lista di Parlamentari e di Consiglieri regionali a cui è stata inviata la lettera: parlamentari Gabriele Cimadoro, Silvana Mura, Sergio Pifferi, Ivan Rota, Pierguido Vanalli, Carolina Lussana, Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio, Antonio Misiani, Giovanni Sanga, Gregorio Fontana, Giorgio Jannone, Mirco Tremaglia, Massimo Corsaro, Savino Pezzotta, Roberto Castelli, Roberto Calderoni, Mauro Ceruti, Valerio Carrara, Alessandra Gallone.

Consiglieri regionali: Maurizio Martina, Marcello Raimondi, Carlo Saffioti, Giosuè Frosio, Daniele Belotti, Valerio Bettoni, Mario Barboni, Roberto Perdetti, Gabriele Sola e Elisabetta Fatuzzo.

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