Economia / Bergamo Città
Mercoledì 07 Aprile 2010
Ricerca maiscoltura, i sindacati:
«Manteniamo la sede a Bergamo»
E proprio sul caso di quest'ultimo ente saranno concentrate le attenzioni. Sì, perché, nell'ambito di una riorganizzazione nazionale del settore, si ipotizza che l'Unità di ricerca di Bergamo (una delle 50 in Italia, dipendono tutte dal Ministero delle politiche agricole) possa essere chiusa. A Bergamo lavorano 40 impiegati statali e il budget annuale è di 800-900 mila euro.
L'ipotesi di chiusura per ora è sospesa perché da un anno è scaduto il Consiglio d'amministrazione nazionale, ma potrebbe essere rinnovato a breve e tra i primi problemi in ballo ci sarebbe proprio la riorganizzazione del settore ricerca in quanto ci sono meno soldi a disposizione.
A Bergamo l'Unità di ricerca per la maiscoltura è attiva dal 1920 ed era nata per risolvere problematiche alimentari legate al mais, mentre attualmente punta sul miglioramento genetico del mais. Il Convegno è stato organizzato per sensibilizzare Comune, Provincia, parlamentari bergamaschi e aziende sul caso Cra.
La speranza è che il centro di ricerca per la maiscoltura rimanga a Bergamo, magari grazie a una collaborazione tra pubblico e peivato, e che i frutti della ricerca possano essere sfruttati dalle aziende che operano sul territorio.
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