Economia / Bergamo Città
Lunedì 15 Febbraio 2010
Guglielmo Epifani a Bergamo:
la Cgil non si merita la divisione
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«Con una crisi come quella attuale, frutto di un liberismo selvaggio, in cui pochi hanno usato gli strumenti finanziari per danneggiare milioni di cittadini, spostando soldi da una parte all'altra e usando algoritmi matematici, era meglio affrontare il nostro congresso in modo diverso», ha sottolineato Epifani.
«Non per evitare le diverse posizioni, su cui ci si può confrontare – ha proseguito il leader della Cgil –, ma avrei evitato mozioni alternative, così la Cgil sarebbe stata più forte. Ma non ci si può scegliere il congresso che si vuole e democrazia è anche questo rispetto delle posizioni altrui».
Comunque, «non ci meritiamo una divisione e non se lo merita la Cgil. Perché i congressi passano, ma i problemi restano e la Cgil ha il dovere di rispondere ai problemi dei lavoratori dando certezze». Riconoscendo la necessità di non rendere autoreferenziali le scelte dirigenziali, ma «facendole passare – per Epifani – dal confronto con gli iscritti e i lavoratori».
«Il congresso è discussione e confronto – ha affermato Vincenzo Moriello, illustrando il secondo documento congressuale – e siamo una grande organizzazione democratica. L'unità deve essere la capacità di fare sintesi. L'unità è il riconoscimento delle ragioni dell'altro. E questo documento ci costringe proprio a confrontarci e a fare sintesi, che vuol dire aver prima ascoltato. Vogliamo che ci sia un cambiamento nella linea della Cgil; questo deve essere un congresso di svolta».
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