Triumph, si muove la Regione
«Subito un tavolo istituzionale»

Per salvaguardare il futuro occupazionale di 56 lavoratori della Triumph International Rome di Trescore Balneario (azienda di abbigliamento intimo che fa capo a una multinazionale svizzera), Regione Lombardia cercherà subito di aprire un tavolo istituzionale che veda la partecipazione delle istituzioni, dei rappresentanti dei lavoratori e della proprietà.

«Oggi stesso – ha detto mercoledì il Presidente della Commissione “Attività produttive” Carlo Saffioti (FI-PdL) al termine dell'audizione tenuta in Consiglio regionale - coinvolgeremo l'Unità di crisi istituita presso la Giunta regionale, affinchè si occupi del problema e lo affronti con la dovuta e necessaria attenzione e tempestività».

L'azienda ha annunciato l'intenzione di chiudere il magazzino e spostare la logistica all'estero: qualora tali intenzioni trovassero attuazione concreta, sono appunto 56 i dipendenti che perderebbero il posto di lavoro. Un'ipotesi considerata inaccettabile dai numerosi rappresentanti sindacali intervenuti mercoledì in Commissione “Attività produttive”, tra i quali hanno preso la parola Fulvio Bolis della CGIL, Cristian Verdi della CISL, Stefania Bellini e Cristina Manenti delle RSU aziendali.

«Il piano preannunciato dall'azienda - hanno detto - prevede un anno di cassa integrazione straordinaria, noi chiediamo di sostituire tale decisione con i contratti di solidarietà, in attesa di una possibile soluzione favorevole della situazione». Per Giuseppe Benigni (PD), che aveva sollecitato e promosso l'incontro in Commissione, «l'intero settore tessile bergamasco è interessato da una crisi reale, certo, ma esiste anche una responsabilità sociale d'impresa che ogni imprenditore deve comunque avere e mantenere. Da qui la necessità di una azione politica congiunta e unitaria dei vari livelli istituzionali per convincere l'azienda a mantenere in loco la logistica».

«E' evidente - gli ha fatto eco Giosuè Frosio (Lega Nord) - che l'azienda stia cercando di forzare e affrettare i tempi a proprio favore, nostro dovere è impegnarci a fondo per mantenere aperto a tutti i costi il tavolo della trattativa e proseguire così il confronto con la proprietà». All'audizione in Regione è intervenuto anche l'Assessore provinciale di Bergamo alla Formazione e Lavoro Enrico Zucchi.

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