È polemica sulla polenta Ogm
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Una polenta Ogm senza micotossine, uguale nel sapore a quella tradizionale ma, secondo quanto sostiene Confagricoltura, più sicura per la salute e per l'ambiente. Per la prima volta a Fieragricola, a Verona, ha fatto il suo ingresso un prodotto Ogm. Una novità che ha scatenato subito le immancabili polemiche, al punto che il ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, invitato a degustarla, ha reagito perentoriamente: «Ma secondo voi, io vado a mangiare queste schifezze?».

Si tratta di un argomento su cui a Bergamo, per ovvie ragioni di storia e tradizione, l'attenzione resta altissima. La polenta Ogm è stata la «testimonial» dell'operazione trasparenza voluta da Confagricoltura a pochi giorni dalla sentenza del Consiglio di Stato che invita il ministero delle Politiche agricole ad autorizzare entro 90 giorni l'avvio delle coltivazioni Ogm «anche in assenza di norme specifiche da parte delle Regioni».

Molto critica verso i prodotti Ogm e quindi anche verso la polenta presentata a Verona è invece la Coldiretti, in nome di due principi: la difesa della salute del consumatore («ad oggi non si è ancora stabilito al 100% se gli Ogm nuocciono o meno alla salute») e del made in Italy («le produzioni geneticamente modificate distruggerebbero le eccellenze del nostro Paese».

Obiezioni che il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni cerca di smontare, invitando a «superare un approccio ideologico che sino ad oggi in Italia ha reso gli Ogm un argomento tabù». La polenta Ogm, sostiene Confagricoltura, utilizza alcune varietà di mais che sono un autentico sistema di prevenzione dalla contaminazione della pianta da muffe e micotossine pericolose come le fusariotossine o le aflatossine.

Maggiori dettagli su L'Eco di Bergamo del 5 febbraio

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