«Cassa» e contratti di solidarietà
Ecco le proposte di Confindustria

«Una crisi scioccante per molte imprese e per un settore come la metalmeccanica che veniva da periodi positivi. In molti casi ci sono state perdite di fatturato dal 20 al 40%. Una crisi epocale che mette in discussione la sopravvivenza stessa delle imprese». Silvio Albini, vicepresidente di Confindustria Bergamo con delega alle relazioni sindacali, parte da questa lettura per inquadrare i problemi che ancora interesseranno il lavoro.

E pur nella consapevolezza che ci saranno situazioni difficili da affrontare e che non tutto si potrà evitare, «casi di licenziamento collettivo ci saranno», mette sul tavolo la disponibilità di Confindustria e delle imprese «a esaminare fino in fondo i meccanismi per attutire i fenomeni».

Una disponibilità che potrebbe diventare prassi. Nei giorni scorsi gli industriali hanno presentato a Cgil, Cisl e Uil una proposta di procedura per gestire le crisi. Un passo più volte chiesto in passato dai sindacati e fatto proprio dal progetto Val Seriana, firmato dalle parti sociali ad aprile dell’anno scorso. Ora c’è una bozza su cui ragionare, per situazioni che coinvolgano almeno dieci lavoratori. È al vaglio di Cgil, Cisl e Uil e anche le categorie dovranno recepirla per applicarla nelle singole aziende. L’iter ipotizzato prevede infatti che l’analisi preventiva venga attivata su richiesta congiunta dell’azienda e dei rappresentanti sindacali. L’esame dovrebbe durare di norma venti giorni e per lo stesso periodo si prevede una sorta di tregua per cui tutti si impegnano a non prendere iniziative unilaterali, come l’avvio di procedure di mobilità da una parte o iniziative di protesta dall’altra.

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