Nel 2009 mobilità per 6.500
Licenziamenti aumentati dell'87%

Sono quasi 6.500 le persone in provincia poste in mobilità nell’arco del 2009. Il dato emerge da una ricerca elaborata dall’Ufficio studi della Cisl di Bergamo su dati della Regione Lombardia e dell’Inps, dai quali si evince anche che i licenziamenti a Bergamo sono aumentati dell’87%, così come accaduto sull’intera Regione, mentre l’incidenza delle mobilità bergamasche su quelle lombarde è passata dal 7% del 2003 al 12% dello scorso anno.

Particolarmente preoccupante l’impennata delle mobilità nelle piccole imprese e nel commercio: qui le mobilità sono aumentate del 139% rispetto al 2008. «Sono dati estremamente preoccupanti – sottolinea Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl di Bergamo -, perché se assistiamo a una maggiore tenuta delle aziende industriali sopra i 15 addetti, maggiormente tutelate dal punto di vista degli ammortizzatori, è veramente grave il raddoppio dei licenziamenti nelle piccole e nel commercio, settori senza alcuna indennità che non sia la disoccupazione ordinaria.

Qui ci sono scarse possibilità di rientrare nel mercato del lavoro, vista anche la tendenza della crisi, e perciò proprio su questa area del lavoro occorre concentrare le politiche attive, alimentandone di più incisive rispetto alle attuali, e che siano più attente ai lavoratori. A tal proposito – continua Piccinini – va sottolineato che il sistema delle doti, di cui tra l’altro non abbiamo ancora avuto alcuna verifica dell’efficacia, non si è rivelato sufficiente. Servono politiche serie di incentivazione alle assunzione nei confronti delle fasce più deboli. È inutile sottolineare che, senza interventi concreti, si corre il rischio che questi dati aumentino in maniera esponenziale anche quest’anno, quando giungeranno a termine molte Casse in Deroga e Straordinarie».

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