<+SQUARE_NERO><+TONDO>Il presidente della Banca popolare di Bergamo, Emilio Zanetti, ha donato al nuovo direttore generale Giuseppe Masnaga, il libro di Muhammed Yunus, il banchiere dei poveri, per conoscere i principi del microcredito «e coglierne alcune idee interessanti». «In fondo 140 anni fa – ha spiegato –, quando la Banca popolare di Bergamo è nata, i fondatori, un dirigente e cinque impiegati, non fecero altro che questo: dare credito e cogliere il potenziale di piccoli operatori che non avevano liquidità per realizzare progetti imprenditoriali». È per questo che la Banca popolare di Bergamo ha pensato di sostenere gli studi di tre studenti provenienti da altrettanti Paesi in via di sviluppo che parteciperanno alla quarta edizione del «Master in Microfinance», organizzato dall’Università degli studi di Bergamo e dal Cipsi (Coordinamento di iniziative popolari di solidarietà sociale), e sostenuto anche dal Ministero degli Affari esteri. Una scommessa su tre giovani che, insieme ai colleghi provenienti da Myanmar, Vietnam, Ghana, Ecuador, Bolivia, e da atri 14 Paesi da tutto il mondo, diventeranno a loro volta promotori dell’economia e dello sviluppo delle nazioni d’appartenenza. Zanetti ha ricordato il valore della microfinanza ieri ieri alla lezione inaugurale del Master diretto da Mario Masini, a capo del dipartimento di Economia aziendale e da Laura Viganò, preside della Facoltà di Economia dell’Università degli studi di Bergamo. I giovani si fermeranno a Bergamo per circa un anno: saranno impegnati in lezioni individuali, di gruppo, tirocini in aziende e banche, incontri con docenti esperti in Finanza e sviluppo della facoltà di Economia ma anche di cooperazione internazionale della Cattedra Unesco. Prenderanno parte alle conferenze con dirigenti della Fao, ma anche docenti di università americane e israeliane con cui l’Ateneo intrattiene uno scambio culturale. Al termine del Master i 31 giovani iscritti (di cui il 48% donne) porteranno la loro competenza al servizio del Paese di origine per riuscire a far decollare l’economia ma anche la società di nazioni afflitte da dittatura, povertà, guerre e fame. «Inauguriamo oggi un’edizione speciale del master – ha spiegato Guido Barbera, presidente di Cipsi, nella sala conferenze di via Caniana – che si svolge in un anno in cui la finanza mondiale è stata attraversata da una profonda crisi. La microfinanza, capace di combinare economia e sviluppo, può rappresentare uno strumento per andare oltre la crisi». Oltre al Ministero degli Esteri e alla Banca popolare di Bergamo hanno creduto nel Master anche il Credito bergamasco che aprirà le porte dello stadio di Bergamo e del Palacreberg agli ospiti internazionali per far conoscere la città, la Fondazione Venosta e la Fondazione Zaninoni. «Il Master – ha chiarito Mario Masini – darà ai giovani la capacità di cogliere il potenziale economico ma anche umano dei progetti a cui daranno credito laddove forse gli altri ancora non sono in grado di coglierlo». «Come nelle precedenti edizioni – ha spiegato Laura Viganò, che seguirà i giovani con il coordinatore Luciano Bonomo – sarà anche strumento per noi di scambio di esperienze e un’occasione arricchente dal punto di vista umano e professionale per la nostra città». <+FIRMA>Elena Catalfamo