Tempi e modalità della protesta sono al vaglio dei delegati della Rappresentanza sindacale unitaria, ma si può immaginare che, dopo il presidio fatto mercoledì fuori dalla fabbrica a Trescore, nuove iniziative potrebbero essere indette o per il giorno dell’incontro in Confindustria o in prossimità dello stesso.
I lavoratori della Triumph, sono 120 in tutto quelli che operano nel quartier generale italiano della multinazionale svizzera di abbigliamento intimo, si sono riuniti con i rappresentanti dell’Rsu e dei sindacati dei tessili (Femca-Cisl e Filtea-Cgil) per avere un aggiornamento dopo l’incontro dell’altro ieri con l’azienda in Confindustria Bergamo dove non si sono registrati passi indietro sulla chiusura del magazzino. Una decisione, è stato spiegato, dettata dalla necessità di migliorare l’efficienza della catena distributiva in Europa.
Il mercato italiano verrebbe rifornito dagli altri magazzini che si trovano in Germania e in Francia. Con lo stop all’attività di spedizione e imballaggio del prodotto, a Trescore, dove già negli anni scorsi è stata fermata la produzione, spostata all’estero in Paesi a basso costo di manodopera, resterebbero dunque gli uffici, oltre alla rete dei negozi monomarca che fa capo all’azienda che in tutto, compresa la vendita al dettaglio, conta 250 addetti.
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