Economia
Venerdì 15 Gennaio 2010
Torre Boldone, Gts in crisi:
all'orizzonte 55 esuberi
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«È una crisi che parte da lontano - spiega il presidente e amministratore delegato di Gts Pietro Svanoni - e che ha la sua origine nella mancata crescita finanziaria della società negli ultimi anni. Tanto per capire, rispetto ai 45 milioni di euro di fatturato nel 2001, l’ultimo anno siamo scesi sotto i 40 milioni. Per questa ragione abbiamo deciso di cercare di invertire la rotta, annunciando l’apertura della procedura di mobilità per 55 dipendenti sui 120 in organico».
La società attende l’incontro con i sindacati, in programma martedì nella sede di Confindustria Bergamo: a quel punto si capirà se le parti potranno trovare un ammortizzatore sociale alternativo.
La società di cosmetica di Torre Boldone era stata fondata nel 1974 dall’imprenditore Michele Arrighetti. Oltre ai 120 dipendenti, Gts oggi contare su una rete commerciale di oltre cento agenti che operano sul territorio nazionale. All’estero può contare su filiali dirette in Usa, Russia e Spagna. La capogruppo Alfagroup aveva acquisito nel settembre 2009 il 72,28% di Gts dai fondi italiani gestiti da S+R Investimenti e Gestioni Sgr e Alcedo Sgr: a fine anno ha perfezionato l’acquisto del 100%, integrando la produzione e distribuzione dei propri marchi (Alfaparf Milano, Yellow, T&N, Beauty & Business) con i servizi per gli istituti di bellezza di Gts (appunto Dibi Center, Becos Club e Fisiosphere).
L'approfondimento su L'Eco di venerdì 15 gennaio
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